Shoujo Manga Outline :: FORUM ::

Posts written by Django Spaced

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    Beh certo, fosse stato memorabile qualcosa avrei ricordato :)
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    CITAZIONE (Lazulia @ 26/4/2017, 18:01) 
    Ciao a tutti, ho visto che qui sul foro Noragami ha un certo seguito.
    Poiché sta uscendo la ristampa ad opera della Planet e ci sto facendo un pensierino, faccio qualche domanda: cos'ha di tanto eccezionale? E' il solito shonenazzo un po' dark pieno di combattimenti imcomprensibili in stile D Gray Man, o ha qualcosa in più da offrire (a parte i disegni che sono obiettivamente notevoli)?
    Punti di forza?
    Grazie per le eventuali risposte!

    Io l'avevo iniziato ai tempi ma non ricordo nada de nada :P Era ben disegnato, questo sì.
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    Quello che mi ha sorpreso sono le sfumature. Insomma era facile fare il solito fantasy buonista, bianco e nero, con l'impegno e l'amicizia e l'amore verso il prossimo supereremo tutto. Invece, forse perché parla di chi vuole avere emozioni umane contro chi decide di rinunciarvi, vi si trova anche la parte negativa e il dolore. Per dire,
    ad un certo punto un personaggio, fino ad allora quasi mera spalla comica, ammazza a sangue freddo una soldatessa che si era arresa, poco più che ragazzina...
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    Questo è il bellissimo mango di Abi Umeda apparso fra i candidati di quest'anno al premio Tezuka.
    Lo sto leggendo nell'edizione francese, Les Enfants de la Baleine, pubblicato da Glenat come seinen nonostante dovrebbe essere uno shojo di Akita Shoten (la rivista è la stessa de La Foresta di Miyori di Hideji Oda).
    Perché quest'acrobazia? Forse per evidenziare il tratto inconsueto, le ambientazioni sembrano tratte a forza da bozzetti di Miyazaki. L'autrice non è al suo primissimo fumetto, sembra abbia spaziato ma con un occhio di riguardo per queste atmosfere fantasy-malinconiche. Comunque disegna bene, dannatamente bene.

    L'ambientazione è... potremmo dire distopica-new age, con un mondo post-civilizzato dove un mare di sabbia ha ricoperto e sgretolato le vestigia del passato.
    Su questo bizzarro "mare" avanza la Balena di Argilla, una specie di piccola isola flottante abitata da una stirpe in grado di usare poteri telecinetici. Il prezzo da pagare però è alto: la vita si accorcia e si muore verso la trentina.
    Fa eccezione un 10% della popolazione, non dotata di "magia" e destinata a lunga vita, per questo tale consiglio degli anziani detiene il vero potere e custodisce qualche mistero.
    La prima parte del fumetto ci porta a conoscere alcuni protagonisti, fra i quali il 14enne Chakuro, archivista degli eventi quotidiani, la sua amica/morosa Samy e altre persone fra le quali l'irrequieto Ohmi, spesso ospite nella prigione locale (sort of).

    Devo dire la verità, questo inizio non è esaltante, uno slice of life sì con originali semi disseminati qua e là, ma lievemente versato a ingenui e buoni sentimentalismi, per quanto ottimamente illustrati: una specie di Amanchu meno soporifero.
    Ma da metà volume progressivamente quest'impressione viene spazzata via da virate drammatiche, come uno schermo fumoso messo ad arte: prima con l'avvistamento di un'altra isola, piena di tombe e con una sola sopravvissuta, una ragazza-soldato (Lycos) dalle emozioni aspirate da uno strano essere - chiamato "nous" (il testo è pieno di parole in greco antico) - dispensante oblio; e poi con l'apparizione di truppe armate che si danno allo sterminio e alla distruzione della Balena di Argilla...

    La storia progressivamente sale di livello: questo mango non sarebbe esistito se l'autrice non avesse mai letto Nausicaa o visto Laputa (i due protagonisti somigliano sempre più a Pazu e Sheeta :P ).
    Però senza volerne essere un remake, un prequel, una scimmiottata calligrafica.
    La trama è bella, ricca, oserei dire potente, quando la filosofia naturalistica e esistenziale di N. viene rielaborata con costrutto.
    Uno schema di fondo è già svelato, gli abitanti dell'isola sono i discendenti di criminali banditi dall'impero, e devono scomparire perché la loro nave custodisce un "nous" da non far cadere nelle mani di eventuali nemici.
    Questo impero che regna privando i sudditi di emozioni è uno dei punti forti nel creare le motivazioni alla vita. Contribuiscono i suoi personaggi in chiaroscuro; mentre per quanto riguarda "La Balena" non mancano le emozioni,
    se c'è chi preferirebbe il suicidio alla lotta.
    In mezzo a queste morti e misteri, non disturba neppure la limpidezza d'animo del protagonista, o i momenti più eterei.
    I disegni sono eccellenti, capisco perché in Francia abbiano esitato a definirlo shojo per non omologarlo alla visione popolare del genere qui in Europa: sembra più uno di quei seinen disegnati da donne di Enterbrain.



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    Edited by Django Spaced - 28/3/2017, 22:34
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    Ho letto, un fulmine a ciel sereno....
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    Plinius, anzi Plinivs alla latina, è uno dei nuovi manga in corso di Mari Yamazaki.
    Seinen (per Shinchosha in nipponia), è appena uscito in Francia dove sono stati pubblicati contemporaneamente i primi due volumi da parte di Casterman.
    In realtà è realizzato a quattro mani con Tori Miki, fumettista sessantenne dalla variegata carriera (è stato anche sceneggiatore nel film Patlabor 3). Al termine del primo tomo c'è una interessante conversazione fra i due autori molto ricca di aneddoti e informazioni.
    Anzitutto, come lavorano? Non è la solita relazione autore/disegnatore, anche se la parte principale spetta alla Yamazaki. Prepara le bozze, ascolta le critiche, poi disegna i personaggi e invia tutto in forma digitale a Miki, in quale si occupa delle ambientazioni e degli "effetti speciali" in quanto appassionato cinefilo. Beh, questo in linea generale, il risultato è molto bello e ricorda ovviamente Terme Romane.

    Anche il concetto ricorda un po' Terme Romane, anzi fu concepito proprio nel periodo in cui veniva realizzato: la Yamazaki si sentiva un po' stretta dalla forma prettamente comica, che aveva come acme una gag, e voleva scrivere una vicenda nell'antica Roma più ampia e dal tono drammatico.
    Cosa di meglio del prendere spunto da Plinio il Vecchio, al secolo Gaius Plinius Secundus, un uomo che incarnava l'anima romana? Tra l'altro con una storia personale non troppo conosciuta, cosa che lasciava ampio spazio alla romanzatura.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Plinio_il_Vecchio
    Il fumetto inizia con il momento che dovrebbe vedere la morte di Plinio, ovvero l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. [cit. Il Vesuvio erutta distruggendo le vicine città di Pompeii, Hercolaneum, Stabiae e Oplontis. Plinio il Vecchio, a capo della marina militare stanziata a capo Miseno, coordina le operazioni di salvataggio della popolazione ma muore soffocato], ma a noi questo importa relativamente perché da qui inizia un flashback a ritroso che rappresenta il fumetto vero e proprio, la vita di Plinio a partire da un'altra eruzione, quella dell'Etna di una ventina di anni prima, in cui conobbe l'altro protagonista, ovvero il suo scriba/segretario Eumes, che essendo in Magna Grecia era ovviamente di origini greche.
    Eumes diventa in pratica il narratore di Plinio, o il tramite col lettore, sì insomma qualcosa che ricorda Historie di Hitoshi Iwaaki.
    In effetti questo mango potrebbe essere definito un incrocio fra Terme Romane e i titoli storici di Iwaaki, come Eureka e il già citato. In realtà non c'è molta azione, almeno finora, è piuttosto un'escursione nei tempi, negli usi e nella psicologià di quest'epoca storica. Anche spiccia eh, per molti capitoli si racconta semplicemente il viaggio di ritorno a Roma di Plinio e seguito, con visite a Templi e l'inevitabile incursione alle terme.
    Nell'altro angolo del ring c'è Nerone! Il lunatico imperatore è visto infatti in un instabile confronto con Plinio (mal disposto a eseguirne gli ordini, o più semplicemente superiore a questioni di palazzo), qui fra l'altro alle prese con le mire politiche di Poppea.
    La Yamazaki ha già dimostrato di saper scrivere bene romanzature storiche, pensiamo alle vicende dell'architetto termale. Togliete il 90% di terme e i viaggi nel tempo nipponesi e il dado è tratto! :P
    Comunque un po' di commedia c'è sempre, non temete. Ma anche eruzioni e terremoti.

    Se il primo volume è bello, il secondo è superlativo!
    Plinio arriva a Roma, e vediamo in questo tomo la vita dell'epoca e le vicende dei personaggi raccontati, oltre al protagonista.
    Eucles stupefatto dalla maestosa città, che si innamora di una giovanissima schiava bretone muta che lavora come prostituta in un lupanare. Felix, la guardia del corpo di Plinio, alle prese con la moglie, i 5 figli e il desiderio di traslocare in una casa più grande (sono all'attico, e all'epoca l'attico era pessimo in caso di incendi o per la fatica delle scale, quindi poco rinomato).
    Poi un artigiano idraulico maltrattato, la sua bella nipote dovrebbe essere quella in copertina del 3° volume. In tutto questo le manovre di Poppea e le incursioni di Nerone camuffato nei bassifondi di Trastevere...
    La resa grafica è eccezionale, Miki dice di aver "studiato" abbastanza, anche se lascinado molte cose delegate all'immaginazione. Il risultato comunque è parecchio simile alle puntate di Alberto Angela dedicate all'antica Roma o all'urbanistica di Ostia, quindi va bene così :P

    Due parole anche sull'edizione di Casterman. E' in 13x18, carta bella spessa, copertina con stampa argento, sovracopertina... i disegni hanno parecchi retini scuri impegnativi, sui quali non ci si può lamentare. Ah, pure questo stampato in Italia da Legoprint. Però non c'è la fascetta a colori come nell'edizione nipponica, stile Moyashimon.

    Qualche altra notiziola: la Yamazaki (che adesso dovrebbe vivere a Padova, magari ci legge) arrivò a studiare a Firenze a 17 anni. Era una poveraccia, infatti talvolta scroccava il pranzo alla famiglia della sua amica siciliana Santina, che poi la invitò sull'isola: per questo dice di esserne affascinata e contenta di averla descritta.


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    CITAZIONE (Mari chan @ 22/11/2016, 21:32) 
    Mi sembra esagerato e poco veritiero. La maggior parte del catalogo è shoune/seinen

    Oggi no, la maggior parte sono shojo o yaoi...

    CITAZIONE (revengerofdeath @ 22/11/2016, 18:18) 
    Lo ha già fatto con diverse opere di nicchia.
    Per questo nutro un minimo di speranza.
    Guarda Samidare, Alice in Hell, ...

    Il Prosocco però non c'è più, a parte che Samidare come dice Ananke non ha nulla della nicchia... TWIM probabilmente è più affine a roba come Freesia o PunPun, solo ancora più alternativo :D
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    Allora, intanto l'abbreviazione ufficiale potremmo considerarla "DDDD" visto che appare in continuazione fra i capitoli (in giapponese non so se sia con le lettere latine o Dededede).

    La storia è questa: nel Giappone odierno il 31 Agosto è apparsa una gigantesca nave aliena, ora staziona sui cieli di Tokyo dopo una breve guerra iniziale che ha causato qualche migliaio di morti e alcuni danni (è stata usata anche la bomba atomica, con scarso successo).
    Però dopo le scaramucce iniziali l'astronave è rimasta in stand-by, limitandosi a far fuoriuscire delle navicelle da ricognizione facilmente contrastabili, addirittura una viene abbattuta da un sasso tirato da un ragazzino. Una minaccia incombente quanto innocua.

    Qui si innesta la vita dei protagonisti, o meglio delle protagoniste, un gruppetto di 5 ragazze al termine degli studi liceali, e in particolare delle due amiche Oran e Kadode. Il primo volume è più incentrato su Kadode (è quella in copertina) ed è essenzialmente uno slice-of-life sulla vita (post) scolastica e le ambizioni/delusioni riguardo al futuro.

    Kadode ha il padre scomparso tre anni prima nelle prime fasi della guerra, la madre ipocondriaca che sogna di trasferirsi in un nippo-kibbuz campestre; inoltre è invaghita del giovane professore.
    Oran è figlia di un concessionario di automobili (perciò già guida allegramente) ed è una pazzerella malinconica (il fratello Hiroshi penso avrà il suo... peso, grassoccio hikikomori - ma allegrotto - che una volta era il fidanzatino dell'amica della sorella). Ma in fondo entrambe neanche si dispererebbero della distruzione del mondo, per cambiare uno status quo immobilista, una società che forse appare più aliena degli UFO.

    Fra ragione e immaturità nel confronto con la vita, un po' ritroviamo le solite tematiche di Asano, presenti in tutte le sue opere ma che in queste ultime due serie lunghe (PunPun e DDDD) vengono ampiamente diluite con aggiunte fanta-surreali a rendere più ricco e originale il piatto dal punto di vista narrativo, che altrimenti con la sola descrizione esistenz-adolescenziale di una combriccola di ragazze, potrebbe scadere non dico nel didascalico, ma certamente in una prevedibilità degli sviluppi.
    In DDDD invece è interessante chiedersi come gli alieni si inseriscano nella società post Fukushima nel descrivere pericoli aleatori e vicissitudini reali. Intanto.... "essi tornano"! :P

    Il clima generalmente è più leggero della media asaniana, qui ampiamente una commedia nella base di partenza. Forse anche visivamente è più scorrevole, mancano del tutto le didascalie in vignetta nera molto usate dall'autore. E' parecchio "parlato" lo stesso.
    Inoltre è inserito in forma di fumetto-nel-fumetto Isobeyan, un pseudo manga comico tipo Doraemon (anche lo stile è finto anni '60) su un tappo a forma di fungo che aiuta una ragazzina nei casi quotidiani). Inizia nelle prime pagine a colori e finisce al termine del volume, ma io ci sono andato subito. :D

    Tutto sommato un buon esordio, promettente sul futuro e sempre eccezionale dal punto di vista visivo (pur semplificato rispetto ai mostruosi fondali di PunPun, forse per un'apparenza più vintage), certo con Asano non è consigliabile cimentarsi alla lettura in un momento di sonnolenza.
  9. .
    Annunciato da Star Comics.

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    #7
    Altro volume spettacolare. Se all'inizio era bello, ora è il miglior slice of life sul mercato. In questo numero è netto il contrasto dei temi fra amore e morte, sia perché avvicinandosi alla fine molte pieghe sentimentali vengono risolte, sia perché il parlare della vita come un insieme di avvenimenti porta alla superficie anche i dolori/errori del passato.
    La frase di Sachi (La morte non è al termine della vita, ci è sempre al fianco solo che nella serenità non ce ne rendiamo conto) riassume bene questo dualismo nei protagonisti, ma è un mango molto positivo nella sua visione di conquistarsi il futuro.
    I capitoli sono 4, tutti eccellenti.
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    CITAZIONE (Ananke @ 2/11/2016, 20:35) 
    Io quando il Pos ci ha detto "questo somiglia più al Samura de Il Trasloco" ho capito che è meglio che lo lasci perdere XD

    Perché.....
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    www.mangaupdates.com/series.html?id=113272

    Ho letto il primo volume di questo nuovo seinen di Hiroaki Samura, nella versione francese intitolata Born to be on Air!, che esce sul famoso Afternoon di Kodansha.
    Samura ha bisogno di sommarie presentazioni, essendo l'autore di quell'Immortale che finisce negli annali del fumetto nipponico sia per la sua action storica dall'originale stile, che per l'eccezionalità grafica.
    E' uno di quei fumetti, anche abbastanza lenti, che finisce in 30 volumi e segna indelebilmente la carriera di un mangaka. Ma invece di campare di rendita, o di evitare di terminarlo per mancanza di ulteriori idee per il prosieguo della professione, Samura si è sempre distinto per essere un pozzo a cui attingere con ampie possibilità.

    Lo dimostrano le opere brevi che ha realizzato nel frattempo, dove si spazia dall'ero-guro alla commedia ironica, per finire allo strampalato non-sense.
    Ora che ha la mano libera si vedono effetti molto positivi, negli ultimissimi lavori.
    Harukaze no Snegurochka è molto buono e classico nello stile, ma aggiunge un setting storico sofisticato. Beageruta è perfetto nella sua vena pulp-action tarantiniana.

    Questo mango in esame è altrettanto interessante. Forse è il più mainstream del lotto, o semplicemente invecchiando deve fare altro oltre i morti ammazzati! :D
    Ciò non vuol dire compromettersi: in NYKK non c'è una sola vignetta che non richiami a gran voce lo stile stra-conosciuto. Tutto sommato potremmo vedere un suo avo ne "Il Trasloco".

    E' una commedia nata dalla richiesta di una serie che parlasse di Amore e di Radio! Nella postfazione si scusa di aver messo - nel primo tomo - solo l'1% dell'amore nelle intenzioni. Ma in effetti anche la radio non supera il 40%... :lol:
    In soldoni è uno slice-of-life che racconta la vita della 25enne Minare Koda, una tipa insolente e stravagante come le migliori protagoniste dell'autore.

    Intermezzo: le ragazze sono sempre il punto focale delle trame di Samura, che siano torturate o torturatrici, riesce sempre a dipingere ritratti incisivi. Minare, ora non vorrei esagerare perché spesso sono riconducibili a un archetipo, ma è una delle più riuscite. Di certo non fa rimpiangere il quartetto di Beageruta.

    Siamo in Hokkaido: la scena si apre con lei ubriaca, mentre si lamenta in un bar degli uomini e delle sue disavventure. Non sa, la tapina, di essere registrata dal signor Mato, direttore di una stazione radio regionale.
    Minare lavora come responsabile di sala al Voyager, un ristorante di curry e pane esotico gestito da un altro tipo originale (sempre in lotta con i ritardi della Nostra) e con ai fornelli Nakahara, spasimante e amico della protagonista, sempre pronto ad aiutarla quanto a ricevere due di picche.
    Durante il servizio ai tavoli, dalla radio diffusa nel locale, ecco che all'improvviso Minare sente la registrazione della sua tirata etilica, mandata in onda a scopo comico!
    Si fionda quindi alla sede della radio, dove viene abbindolata e mandata in onda in diretta scatenando l'ilarità degli ascoltatori...
    Mato vuole ingaggiarla come conduttrice, tanto più che viene licenziata dal Voyager per la sua "fuga" improvvisa. Ma la trasmissione è alle 3 di notte e bisogna trovare uno sponsor.

    Tutto qui? Per niente. Perché in mezzo nel succedono di tutti i colori, gag divertenti e personaggi saporiti nelle loro apparizioni. Oki, occhialuto nella cui casa finisce sempre Minare quando rientra ubriaca (è sotto il suo appartamento), l'assistente di studio Nanba, otaku delle tartarughe;

    Intermezzo due: Minare a Nanba ubriaca dopo il primo bicchiere di vino... "Costi poco in carburante, come ragazza"

    un incidente "misterioso" al proprietario del ristorante e una cupa tizia che arriva al per aiutare ed espiare la colpa (ah, i nipponesi allora son davvero così....) e volume che finisce in gelosie dopo averti stremato con la sua quantità di piacevoli contenuti. In effetti per uno slice-of-life ne succedono parecchie, nella movimentata vita di Minare Koda.
    Direi che fra questo e Die Wergelder non saprei classificare il migliore. Forse perché lo sono entrambi? :P
    Voto: 9
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    Minty, quello di Samura è versante eccelso. Ora ti sparo una recenzion!. L'ultimo che hai citato è interessante.
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    Ma manghi generici questi qui non ne fanno più uscire?? Solo yaoi e hentai?
    River's Edge che fine ha fatto?
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    #3
    Piuttosto piacevole da leggere!
    Nella prima parte c'è
    la ricostruzione di Mitera, nella seconda la regina parte alla ricerca di indizi, infatti pare che i Wumba siano diventati aggressivi perché "drogati"... dietro al complotto c'è una stirpe di troll che sembrano usciti direttamente dalla penna di Tolkien!

    Comunque sì, è uno yuri, ci è scappato il bacio :rose:
  15. .


    Ci si convince facilmente di trovarsi di fronte un ottimo Samura. A dire il vero ha "cannato" solo con Halcyon Lunch (a meno di essere otaku irrimediabili, personaggi per i quali è stato pensato) e anzi duplica il buonissimo Ragazza d'Inverno visto recentemente.

    Qui siamo al top per quanto riguarda i... topos dell'autore. Si può dire che sia la cosa più simile all'Immortale uscita dalla sua penna, fra le serie brevi. Con l'aggiunta dell'ispirazione ai telefilm "pinky violence" degli anni '70, sorta di antesignani della filmografia tarantiniana imbottiti di violenza trash ed erotismo. Die Wergelder è quindi un mix fra Mugen no juunin + Kill Bill costantemente in bilico fra una violenza scenografica, tracce di commedia strampalata (lo sgherro yakuza è una macchietta comica) e qualche tortura per non far arrugginire il byuon vecchio lato ero-guro.
    Se vedete sevizie sulle ragazze non vi preoccupate: tanto ce ne sono 4 e sono tutte delle killer! :P

    La trama potremmo riassumerla così: c'è un'isola al largo delle coste giapponesi in cui avvengono loschi traffici, gestiti da un lato da una branca mafiosa di nuova formazione, dall'altro da incappucciati stranieri che nel passato hanno eseguito un misterioso esperimento su un paesello tedesco.
    Qui convergono: una bionda orba e con un braccio bionico che cerca vendetta feroce (è la madre della bimbetta nel prologo?), una squadra scalcagnata della yakuza intenta a investigare (con la furba Shinobu e la sadica tappetta Soli) e la feroce Je-Mao al servizio degli isolani (è la reincarnazione di Rin).
    Buona sceneggiatura, grande azione e qualche gag gustosa. Al termine nella postfazione Samura fa lo scemo come al solito.

    Già nel secondo volume la storia è quasi completamente svelata, con la coalizione di tre di loro, così come le motivazioni di alcune (Shinobu, che è la protagonista, è anche la più "normale" della combriccola). E' una vicenda di criminalità e intrallazzi di industrie farmaceutiche condotti sotto la copertura del "bene maggiore" machiavellico.
    C'è così anche qualche concessione morale, ma con uno sguardo complessivo troviamo qualcosa di cupo, violento e terribile.
    Com'è allora che il mango lo potrei definire... divertentissimo?!? E' perché tutto passa in secondo piano, è uno stage per la recita di personaggi eccezionali, scombinati, surreali, comici ma anche umani e ricchi di fascino.
    Immersi in un'ambientazione ambigua dove nulla è bianco o nero!

    Disegni clamorosi.

    Mi destabilizzava questa scelta di Star Comics, di pubblicare un autore e volendo anche insistere su generi non nelle sue corde abituali, ma da un lato è la conferma che la politica è cambiata, dall'altro il fatto che a Panini la linea manga interessa sempre meno, è ovvio che Kodansha cedesse prima a loro un autore ampiamente pubblcato se lo avessero richiesto.
    L'edizione non è malvagia, si cerca per quanto possibile di mantenere una certa continuità con i volumi dell'altro editore, onomatopee non adattate. Mi piacerebbe una carta un po' più spessa, almeno per copertina e/o sovracoperta, ma già così è accettabile rapportata al prezzo.
    Pagine a colori non ce ne sono, a Samura piace poco pitturare a olio perché puzzava, nella scuola d'arte che frequentava dove c'era anche Kei Tome.

    Voto: 9
5014 replies since 20/2/2005
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