Shoujo Manga Outline :: FORUM ::

Posts written by Django Spaced

  1. .
    CITAZIONE (Ananke @ 17/9/2016, 19:36) 
    Però spetterebbe ai moderatori farlo... E chiudiamola qui.

    Ma il tono mio e di Lazulia era scherzoso... è Godot che mette sempre zizzania :D
  2. .
    Che posso aggiungere a quanto scritto da Godot, Ananke o Minty? Compra Rough e vedi se ti piace l'autore. O leggiti qualche capitolo in *****.
  3. .
    Che lagna che sei Lazulia!! :P
    Rapporto impari vuol dire che spesso le donne sono più sveglie degli uomini e li tengono a bacchetta :D
  4. .
    Ho letto Neo Faust. l'ultimo manga interrotto di Tezuka che è uscito in Francia per l'editore FLBLB, 15x21 di circa 400 pagine. Come suggerito dal titolo è l'ennesima reinterpretazione del mito di Faust, il quale vende l'anima al diavolo.

    Nel nostro caso i punti interessanti sono due: la sua circolarità e l'utilizzo della biogenetica come altro tema centrale.
    Il prof Ichinoseki è una vecchia cariatide dell'università No Good nei primi anni '70 durante i moti studenteschi, ma il suo solo interesse sono gli studi di genetica e trovare una risposta sul senso della vita.
    Solo adepto è rimasto l'ambiguo Sakane, un giovane che corteggia Mariko, la sorella dell'ispettore a capo della repressione studentesca.
    Ichinoseki finisce succube delle attenzioni di Mefistofele, che in barba alla tradizione è qui una bellissima donna dai poteri stregoneschi ma non illimitati. Firmato il patto, trasporta il professore nel 1958, dove costui ringiovanisce, perde la memoria e diventa... Sakane, poi preso sotto l'ala protettrice da un miliardario senza scrupoli ma con lo scopo di lasciare il suo nome nell'eternità. Sakane prende la staffetta di questa ambizione, con l'intenzione di divenire un demiurgo e creare una nuova vita grazie alla biogenetica. Questa saga chiude il cerchio quando Sakane, passati gli anni, si imbatte nel professore suo alter-ego.
    Qui finisce la prima parte, dopo 380 pagine, che possiamo definire completa.
    La seconda parte è invece solo accennata, perché sopraggiunse la morte dell'autore, tanto che le ultime pagine sono semplici bozze e suddivisioni in vignette con dei testi.
    Tuttavia c'è una lunga intervista occorsa durante la serializzazione in cui Tezuka espone dettagliatamente significati e linee guida dell'arco completo, discostandosi dall'interpretazione di Goethe e suggerendo un finale eclatante, lo schiudersi delle ambizioni di Sakane con l'inclusione di personaggi come Elena di Troia, appena intravista nella prima parte (in una bolla mistica a simboleggiare la Terra stessa) e ideale di bellezza inseguito dal protagonista come apice dei suoi desideri.
    In tutto questo, allegorie e bassezze a mostrare nudo l'animo dell'essere umano, come nelle migliori opere dell'autore. Ambiguità che regna sovrana anche in Mefistofele, da una parte diavolessa spietata, dall'altro innamorata non ricambiata di Sakane e semplice "altra faccia della medaglia" dell'inscindibile dualismo bene/male, due semplici forze contrapposte nell'idea di fondo.
    Per la sua forma interrotta, forse non all'altazza di lavori brevi monumentali come Apollo's Song o Chikyu wo Nomu , ma sempre una grande lettura.
    Il volumone costa 20 € ed è ben fatto.
  5. .
    Kagami ga kita - Lo specchio

    Nuova raccolta per Star Comics.
    Volume discreto ma non eccezionale.
    Sono 5 storie brevi + la "docufiction" scritta con Adachi che avrò già letto dieci volte e che non è altro se non un simpatico divertissement sulla storia dei due autori.
    Le storie vere e proprie non sono invece particolarmente convincenti, soprattutto le più recenti (cronologicamente si va dalla prima a ritroso, ma tutte successive al 2000) soffrono dell'effetto serie-lunga della Takahashi, ovvero narrano una vicenda (singolo capitolo) con poco succo.
    La prima che dà il titolo al volume, vede due studentelli contro un maniaco invasato dalle forze malefiche... ma non fa paura e in 30 pagine è un po' sempliciotto. Sembra un capitolo di Rinne.
    La seconda sul mangaka fallito che maledice grazie alla bambola, è abbastanza originale, ma è più che altro uno sfogo da fumettista che a noi semplici lettori ci sciddica :P
    La terza sulla idol in fuga... ecco, semplicemente soporifera.

    Con la quarta iniziano i miglioramenti, la casalinga vs. il fiore puzzolente. Una specie di comico-thriller che funziona bene e fa sorridere. La quinta è la migliore, forse perché si torna sul tradizionalissimo, una coppia di innamorati adolescenti separati-riuniti dal gatto pernicioso.
    Ma siamo già arrivati alla fine.
    Voto globale: 6
  6. .
    Sorpresona! :P
  7. .
    CITAZIONE (Yumemiru @ 11/8/2016, 08:21) 
    CITAZIONE
    Sarò più attenta a Russia-Argentina, ma io il titolo italiano di Dame na non lo trovo ^^""

    L'hanno intitolato "Amami lo stesso".

    A me... a me piace! :frill:
  8. .
    CITAZIONE (Lazulia @ 29/7/2016, 17:38) 
    D'altronde trovo che la Mori sia immensamente più piacevole quando racconta di cameriere inglesi che non quando parla di spose mediorientali, quindi io un pensierino ce lo faccio, e poi si vedrà.

    Per Una gru infreddolita ancora aspetto altri pareri, perché anche quello è bello costosetto, e sebbene non nutra dubbi sulla qualità dell'opera, ho timore di non apprezzare l'argomento principale. Se qualcuno lo ha letto, e mi vuole raggiungere su Consigli per gli acquisti...

    Precisato che quello sulle spose delle steppe asiatiche imho è un mango eccezionale (specie durante i viaggi di Smith) ecco a te:


    Ho letto pure quest'edizione italiana. Da dire che è curata in modo spettacolare da La Marca, addirittura da attingere al proprio archivio per includere un paio di capitoli introvabili (hanno una peggiore resa grafica, ma è il minimo) e pubblicata in un formato meritevole... penso alle sudate fatte per convincere quegli incompetenti di Gpop, sempre inclini ai loro mignon.

    Pur da notorio "antagonista" di Kamimura, devo trovare tuttavia innegabile infatti che le sfaccettature delle personalità, le contraddizioni dei personaggi e di un mondo a metà strada fra la lussuria e il buon gusto, e la semplice sopravvivenza accettando i dolori sia tutt'altro che raccontato in quattro battute buttate lì.
    Così come l'epoca, che deduciamo dai sottofondi.

    Nella eccellente postfazione viene richiamato come Kamimura sia considerato fra i primi autori nipponici a passare dal "mondo delle bambole a quello degli esseri umani" nel descrivere le donne, "ora felici ora tristi". Ecco, su questa favolistica interpretazione dissento: Kamimura dipinge esseri femminili ora tristi e ora tristi! :sweat:
    Concordo invece quando La Marca dichiara di trovarci di fronte a un lavoro che parla di un modo dove il piacere si compra col denaro, fra bellezza e solitudine, raffinatezza e dolore. E' forse per questa ambientazione che fa decisamente "scopa" con la sensibilità decadente dell'autore, che il risultato è positivo. Soprattutto nella seconda parte, più razionale e contenuta negli eccessi.
    La prima è interessante nella figura della piccola che si barcamenta in un mondo più grande di lei (in tutti i sensi), ma vedere in rapida successione -un ragazzo morto di tisi mentre la sorella si vende a un vecchio bavoso - un lottatore di sumo sbudellato da un militare perché si appartava con una geisha (non è un crimine, Kamimu'?!?!?) - il fratello di una shikomikko strozzato da un mochi e poi un'altra shikomikko che si impicca.... beh... mi richiamava troppo il deprimente Dosei Jidai.
    Mi chiedo perché l'autore si lasci andare così in alcune opere, probabilmente per immaturità giovanile ma ho paura per una estetica melodrammatica questa sì figlia dei tempi.
    Però son curioso di leggere le tarde commedie dell'autore, ma credo che queste non le vedremo mai... magari proprio a vantaggio di quel malloppo inqualificabile di Dosei Jidai.

    Voto: 8
  9. .
    #7
    Ho letto l'edizione americana, ma visto che in Italia esce la prossima settimana credo di poterlo pure commentare...

    Invece de "I giorni della sposa" questo mango poteva davvero chiamarsi "I viaggi di Smith"! :asd:
    Infatti lasciamo momentaneamente i turbolenti eventi dell'ultimo volume per ritornare ai nostri due viaggiatori. Quasi come un volume autoconclusivo, il 7 ci presenta la vita della bella Anis.

    Smith e Alì giungono infatti in un luogo - sempre non ben definito, ma posizionabile in Persia - di più tradizionale cultura araba rispetto alle steppe dell'Uzbekistan, e vengono calorosamente ospitato da un ricco possidente del posto. Anis è appunto la giovane moglie dell'uomo in questione, con un figlio piccolo, in questo ricchissimo palazzo.

    La narrazione della Mori è sempre riccamente psicologica sulle persone ma molto asciutta nel giudizio culturale, limitandosi a illustrare le situazioni. Qui si esce per strada col burka, Anis non può neppure incontrare gli ospiti del marito, la sua vita appare limitata; ma non è che ci sia una critica civile, bensì un adattarsi ai costumi e cercare in quelli di realizzare le proprie aspirazioni possibili. Per la nostra sarà recarsi ai bagni femminili e stringere amicizia con Sherine, un'altra ragazza, questa volta povera e di umili origini.
    La relazione arriva al punto del khwahar khwandagi (in questa edizione tradotto come avowed sisters) che era una vera tradizione in uso nell'Iran del XVII secolo.
    Non è che sia un saputone, ho fatto una breve ricerca :roftl:

    www.academia.edu/1064961/_In_Spirit...onographs_2008_

    In pratica quasi un "matrimonio" fra due donne sposate, una "sorellanza" per la vita, probabilmente di solo affetto ma non escluderei anche casi affini alla relazione lesbica. Notare che si potevano avere fino a 4 mogli, non credo che i mariti avessero di che essere gelosi... :godot:

    Le autrici di questa rivista/editore non disdegnano le nudità femminili. Anzi vado oltre: per metà del volume qui ci sono donne ignude nei fastosi bagni pubblici (che erano soprattutto un luogo di socializzazione femminile). Nel cartonato americano c'è persino un poster pieghevole con Anis e Sherine, tette al vento. Però non è mai pruriginoso, eh, direi piuttosto raffinato ed elegante. La Mori a fine volume si dice contenta, e ci credo: evita di fare pagine e pagine di vestiti e drappeggi!! :B):

    In conclusione, altro bel volume. Qualcuno potrebbe lagnarsi di una certa struttura frammentata dell'opera, ma io penso che non soffermarsi solo su Amira e Karluk sia vincente in questa descrizione di tempi e luoghi passati, con le loro positività e negatività sia pur filtrate dal tono slice-of-life.

    Qui vi parlerò di un'altra curiosità su questo eccezionale mango! Dopo i primi volumi su Karluk e Amira, abbiamo avuto la svolta dei "viaggi di Smith", che ha molto schiarito i luoghi dell'ambientazione, oltre il Caucaso, fra il Mar Caspio e il Lago d'Aral, steppe dell'Uzbekistan o Tukmenistan (poi è iniziata, inaspettata, la drammatica e sanguinolenta terza saga, con gli scontri tribali e il protendersi dell'influenza russa).

    E proprio parlando del lago d'Aral, ai giorni nostri appare scnvolgente la sua evoluzione. L'avete visto nelle mappe? Era uno dei più grandi laghi al mondo, ultima propaggine del mare che milioni di anni fa si estendeva in quei lidi partendo dal Mediterraneo.
    Ebbene: oggi non esiste praticamente più! Sia per la sua situazione strutturale di area depressa, sia soprattutto per i progetti di irrigazione agricola che hanno sfruttato i suoi affluenti. Gran parte dell'ex lago è oggi chiamato Aralkum Desert.

    Ecco una foto del 1985:
    379px-Aral_sea_1985_from_STS

    ed eccone una del 2009 (ribaltata rispetto alla precedente)
    375px-Aral_Sea_Continues_to_Shrink%2C_August_2009

    e questo è il risultato
    343px-AralShip

    Cronologia della desertificazione:

    220px-Aral_Sea
  10. .
    CITAZIONE (Ananke @ 23/7/2016, 10:47) 
    Ehm, no, non hai colto XDDD
    BTW secondo me finisce solo la roba star.

    Ananke voleva dire che portano Fuggita a Lucca. Comunque per me finisce tutto (Gpop se riprende NON può permettersi di interrompere nuovamente, ormai sono ai minimi storici di simpatia), mentre Karakuri male che vada lo riprende la Star Posocco in futuro, continuando da dove siamo arrivati.
  11. .
    jpg

    www.mangaupdates.com/series.html?id=80553

    E' il nuovo mango di Akihito Tomi, l'autore di Maison Reiroukan!
    Pubblicato da questa settimana in Francia per l'eccellente Casterman, la quale ha buttato fuori i primi due volumi contemporaneamente.
    In Giappone esce su Harta!, la rivista del Mondo di Ran, I giorni della sposa, Gisele Alain; quindi dovreste già aver capito stile grafico e narrativo che non si discosta da quel modo trasversale di fare seinen con l'occhio che strizza a una scintillante sensibilità femminile (anche se questo Tomi dovrebbe essere masculo).
    Ciò vuol dire disegni top e in generale una gran goduria visiva, esaltata anche dal fatto che è un fantasy con fate, draghi e tutto l'armamentario :P

    Favolistico è infatti il setting: il regno di Auroria è governato dalla scavezzacollo, giovane e bellissima regina Viviane, la cui identità è segreta al popolo in quanto indossa un elmo nelle occasioni pubbliche. Fugge saltuariamente di nascosto per le sue avventure dentro e fuori le mura, c'è però la particolarità che fuori le mura il mondo è pericoloso, infestato da mostri che non si fanno scrupolo a sgranocchiare gli umani.
    L'editore lo definisce "fra Berserk e Bride Stories", ma per ora non so dove voglia parare, ci sono scene comiche (il quiz per scoprire la regina), scene di combattimento con gli scimmioni giganti compresi uomini sventrati (Wumba, mi pare), tette e scosciature sensuali ma in generale un clima da commedia fantasy-slice of life (se c'è del romance, per ora al massimo siamo allo yuri con l'ancella Luba).
    A prescindere da questo è piacevolissimo da leggere, specie se si apprezza lo stile tipico di quella rivista.

    gallery_474_9_106682

    ob_58b9a7_stragavanza-t01-hd-183





    Akihito-Tomi-Stravaganza-D%C3%A9dicace-660x455

    Nel #2, la storia perde quell'andazzo semi-episodico per imboccare una trama lineare scatenata da un episodio cruento (alla "Attacco dei giganti", probabile ispirazione...
    ovvero lo sterminio della città ad opera dei Wumba
    ), segue l'esodo per cercare aiuto nelle terre dei....giganti! Stirpe amichevole dove sono le donne a menare le mani (gli uomini son grossi e grassottelli

    Stravaganza_T2_JAQ-3-660x424

    e ora è tempo di vendetta! Continua ad essere molto ambiguo, prima parte tragica e seconda con sprazzi comici, non è certo monotono. Questa è la sua originalità, più che il narrato sicuramente già visto.

    Stravaganza_T3_JAQ-3-660x366

    Ma un dubbio mi corrode!! Chi è la più bella fra le eroine di Harta!?!?
    1) Amira
    2) Ran adulta
    3) Viviane

    :rose:
  12. .
    CITAZIONE (Claudia_ Saetti @ 30/6/2016, 18:07) 
    Chiariamo subito che nella vita ognuno è libero di fare le proprie scelte come in tutte le aziende di ogni settore, Flashbook è formata da un gruppo di persone che lavorano insieme con il massimo impegno e ci tengo appunto a precisare che NON è da identificare in un singolo, l'ho visto in diversi messaggi questo pensiero... e ci tenevo a precisarlo! Grazie

    Claudia

    Chi prenderà il posto del Pos, o ci saranno riassestamenti dei ruoli con personale già presente in redazione? Quale sarà la nuova linea editoriale, i seinen stanno scarseggiando ultimamente...
  13. .
    In pratica tu stai chiedendo Ore Monogatari, protesta con le case editrici italiane :P
  14. .
    Le hai lette le due miniserie della Nakahara, Nanacorobin e Berry Dynamite?
    https://smo.forumfree.it/?t=62684295
    Poi ci sarebbe Ashita Dorobo dei Kappaboyz, ma è un tantinello meno tranquillo
  15. .
    CITAZIONE (Ananke @ 28/5/2016, 22:46) 
    mi domando se veramente costasse così tanto ristampare i volumi.

    Sì. Io avrei fatto un fascicoletto con le pagine incriminate da infilare a fine volume.
5014 replies since 20/2/2005
.