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Posts written by Django Spaced

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    Adesso non esageriamo a fare gli smorfiosi, spesso su Amazon volumi in uscita oppure usciti ma non ancora disponibili sul sito li danno come 2030, mi è successo anche con editori francesi.
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    Beh giustamente, visto che è uscito dopo... comunque ho sia quello giusto che quello sbagliato! :)
    Ma a proposito, che fine ha fatto Nana?!?!?!?!?!?
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    Io dovrei averlo... ma non era perché 1 e 2 avevano la stessa illustrazione??
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    CHE BELLO! :P

    Ho letto diverse cose di Minetaro Mochizuki, a partire da Dragon Head, survival-thriller dalla lunghissima gestazione italica. Mi è piaciuto anche in altre opere, dove confermava la sua venatura dark, quella ironica, ma soprattutto l'abilità nella descrizione psicologica dei personaggi, interpretata attraverso sequenze della giusta lentezza che ne esaltavano le espressioni. A volte, concordo, anche di eccessiva lentezza.
    Da qui alla possibilità di vedere uno slice-of-life dalla sua penna, però, il passo mi sembrava lungo; soprattutto per quele atmosfere dal clima molto marcato. E invece eccolo qui fra le mani!

    Chiisakobee è un seinen in 4 volumi piuttosto recente, pubblicato su Big Comic Spirits di Shogakukan. In realtà la storia riprende un romanzo del 1957 di un famoso autore oggi scomparso, Shugoro Yamamoto, in cui un ragazzo tenta di ricostruire l'azienda di famiglia distrutta da un incendio.

    www.mangaupdates.com/series.html?id=82638

    http://www.lezardnoir.com/portfolio/chiisa...-shigeji-vol-1/

    Mochizuki trasferisce la vicenda ai giorni oggi, ma questo lo si capisce da pochi dettagli in fondo trascurabili. Anche perché l'aspetto del protagonista Shigeji, è quello di un fricchettone hippy sputato dalla fine degli anni '60...
    E' un 26enne che sta succedento - anche a malavoglia - al padre nella gestione dell'azienda Daitome, una ditta di costruzioni in legno. Non perché non abbia capacità, ma perché dopo essersi laureato in architettura e aver girato il mondo forse mirava ad altro, oppure semplicemente era un tipo strambo.

    Ma all'improvviso tutto cambia! Mentre è in trasferta per dirigere un cantiere, avviene il disastro in cui brucia la sede e muoiono entrambi i genitori nel rogo.
    Apro una parente: qui si nota una sensazione vintage nell'opera, sia per il comportamento molto rigoroso di fronte alla morte, sia per l'ampiezza della catastrofe, poco plausibile in un'epoca "cementificata" come la nostra. Hai aperto la parente? Chiudila!
    In Shigeji tornano alla mente gli insegnamenti dei genitori: umanità e volontà, e da qui la determinazione a prendere in mano le redini con determinazione e far risorgere la ditta.
    Determinazione? Anche troppa! Rifiuta infatti gli aiuti economici di amici e conoscenti, con cocciutaggine. Prende in casa gli apprendisti che alloggiavano alla sede distrutta, e con essi assume una domestica.

    Questa è Ritsu, una ragazza ventenne del quartiere, che nella vita si è dovuta arrangiare fra ristrettezze, e che ora è rimasta sola dopo la morte per malattia della madre (il padre? Boh!).
    Shigeji la conosce sin da mocciosa, quando litigava coi ragazzini, e sapeva che fosse una testarda.
    Ma non così tanto.
    Quindi una mattina si sveglia e trova:
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    Sono 5 bambini del vicino orfanotrofio, ora bruciato nello stesso incendio della Daitome, dei quali Ritsu è determinata ad averne cura, visto che non hanno più un posto. Anche loro non sono tanto prevedibili, c'è la frignona, la smorfiosa, il fifone e la catastrofista... che scaturirà dalla convivenza di questa stramba famiglia di persone sole?!?

    La narrazione e la sceneggiatura sono formidabili. Se all'inizio pensate di dover leggere un racconto malinconico, o di riscatto dalle traversie della vita, beh forse non siete lontani dalla verità, ma quello che totalmente vi manca di scoprire è la fenomenale commedia e la sottile ironia nel descrivere personalità e comportamenti.
    A volte anche un sarcasmo scorretto, vedi il padre-stalker banchiere di Yu, una coetanea di Shigeru che si offre di dare lezioni ai ragazzi, e proto-bersaglio della gelosia di Ritsu, la ricca e bella contro la povera ignorante.
    Tuttavia, questo non è volto a soverchiare dei contenuti riflessivi, anzi il contrasto è decisamente funzionale.
    Se ci aggiungiamo un taglio grafico azzeccatissimo, tendente allo scarno ma all'enfasi espressiva, con le facce spesso fisse in sguardi-maschera, come il carpentiere Yamamoto, sorta di statua bronzea di Budda. Shigeji non si vede neanche in faccia (neppure nei flashback), anzi forse manco gli occhi... se Punpun era un "coso", questo è un ammasso di peli, chissà se alla fine lo vedremo sbarbato :P

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    In Francia il primo volume è appena uscito per Le Cafard Lizard Noir, editore notoriamente alternativo. E' in 15x21 con stampa e materiali di alto livello (pur con le classiche 200 pagine è spesso più di due centimetri...), senza sovacoperta a cui sopperisce una cover verniciata rigida come il ferro. Costa caro come l'inferno, ovviamente...

    Grande esordio, come detto è un Sunny (il mango di Matsumoto) versione commedia, e con questo non sto dicendo che questo primo volume sia meno interessante. Voto: 9

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    In effetti è stato un pusillanime... :P
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    CITAZIONE (Mari chan @ 1/11/2015, 16:25) 
    Ecco sto seguendo la conferenza in diretta grazie al web, e di annunci ne stanno facendo tanti. E interessanti. E non è ancora finita!

    Io vedo solo patacche.....
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    Perché.
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    Quello l'hai chiesto o ci pensa Ananke??
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    Meglio che niente. Comunque di Giséle Alain non ne hanno fatto uno recentemente?
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    LEVIUS, di Haruhisa Nakata

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    www.mangaupdates.com/series.html?id=90524

    Allora, Godot mi chiede di parlare un po' di questo titolo, di cui ho appena letto il primo volume in francese, dove è uscito per Kana in un corposo ed elegante formato 15x21.

    E' un seinen fantascientifico ambientato in un'epoca "retrofuturistica", che si rifà a una fittizia Inghilterra ottocentesca (guidano a destra) e dunque steampunk. C'è pure una mappa iniziale, dove si intuisce una sovvertita Europa, il luogo dell'azione sembrerebbe addirittura situarsi in Islanda.
    Anche altri autori nipponici hanno nel tempo avuto la pensata di ambientazioni occidentali, più o meno replicate con fedeltà, si pensi da Emma ai mallopponi alla Lady Oscar... Nakata dà la paga a tutti perché per inseguire la verosomiglianza... disegna proprio il mango all'occidentale! :P
    Sì, anche nell'originale è da SINISTRA a DESTRA, inoltre gli stessi balloon sono concepiti per il lettering in orizzontale. Un postfazione spiega la volontà di tutto questo, in nome di uno stile manga globalizzato.

    Gli stessi disegni richiamano più un fumetto artistoide che aderente ai classici stilemi manga commerciali, in cui si intuisce una bella abilità che sembra svilupparsi nel numero di dettagli e del tempo dedicato alla tavola, molto "sketchy" a volte (anche se spesso perde tempo inutilmente a sfocare in digitale i secondi piani)

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    e si arriva a questo invece quando si mette pure a colorare

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    La storia parla di un nuovo sport sviluppatosi attorno a una tecnologia che potremmo definire cyborg: la boxe meccanica. Questa è praticata ormai da molte persone divise in categorie, con al culmine i "grandi 13" della I. Levius è un orfano di padre allevato dallo zio, una delle giovani promesse già in categoria II, nonostante abbia il solo braccio destro meccanico. E' depresso e malinconico, spinto alla partecipazione da quello che ha interpretato come un segno del destino legato ai ricordi della madre (ora in coma).

    Nonostante sia teoricamente un action/sci-fi, la sensazione francamente e da slice-of-life, stante la lentezza narrativa e l'indugio in panoramiche e riflessioni; ma ci sono anche fasi di combattimento che fanno più leva sul dettaglio delle emozioni che sulla teatralità dinamica. Il fulcro della seconda parte del primo volume è incentrato sull'incontro del principale rivale di Levius con un misterioso combattente
    (si rivelerà la bella A.J., la nostra eroina!)
    valido per l'ingresso di un nuovo membro nei "grandi 13".
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    Flashbook fa bene a vendere ANCHE direttamente. Chi si lamenta per un volantino dove pubblicizza il proprio negozio (perché quello è...) è un poverello...
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    #8
    Dovrebbe essere il penultimo, e a leggerlo sembrerebbe perché la trama va parecchio avanti, anzi.... si conclude!
    Infatti termina l'avventura nella torre,
    scopriamo l'assassino e troviamo il tesoro. Ma allora che c'è da risolvere? I personaggi!! Marube infatti ha un disegno segreto (lo immaginavamo eh!) ma quello che mi ha sorpreso è il ritorno in scena di Tesla, a indirizzare il finale verso un guro-fantascientifico molto solleticante.

    Mi è piaciuto molto.
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    Kenji Tsuruta torna ad essere pubblicato in Italia dopo anni con questo "Le memorie di Emanon", annunciato abbastanza a sorpresa da Panini, in quanto questo tipo di pubblicazioni alternative non sembrano avere molto spazio di vendita. O almeno questo ragionamento valeva fino a ieri, forse oggi è più utile destare l'interesse di ogni tipologia di lettore.

    Tsuruta è un gran bel disegnatore, forse per questo la sua attività come mangaka è più ridotta di quella da illustratore e/o lavori correlati, visto il numero di opere prodotte negli anni: una mezza dozzina di volumi unici.
    Omoide Emanon è un adattamento in fumetto di un romanzo di successo di Shinji Kajio, scrittore di SF che ha creato la saga originale. Al termine del volume c'è una interessante postfazione dei due autori dove Kajio descrive la genesi dell'idea: l'intuizione, durante un viaggio giovanile in traghetto, di descrivere un incontro indimenticabile ed irripetibile.

    Per il protagonista della storia - ambientata nel 1967 - è quello con l'enigmatica Emanon, una diciassettenne che racchiude nella memoria i ricordi di tre miliardi di anni di vita terrestre.
    Mutazione anomala o archivista vivente destinata a compiti sconosciuti?
    Tutto questo ci interessa relativamente, perché l'incontro viene invece risolto in un leggero romance, che per lui è un attimo verso la maturazione e per lei un attimo.... nel vero senso della parola. Poi l'epilogo successivo agli eventi nasconde una sorpresa.

    Al termine ci sono due shorts, a metà fra le side-stories e le raccolte di illustrazioni (specie la prima interamente a colori) data la loro natura abbastanza onirica.
    Tutto sommato è un racconto semplice ma avvolto da un'atmosfera abbastanza malinconica e sfumata che lo impreziosisce, con questa presunta disgiunzione fra attimo presente e immanenza dell'eternità. L'altro plus ovviamente è rappresentato dai disegni, davvero belli e dalla ricca cura nell'espressività dei personaggi.

    Oltre che nel corto, sono presenti pagine a colori iniziali e persino nel retro della cover, che riprende il disegno delle alette della sovracopertina. Se aggiungiamo anche il formato 15x21, il prezzo di quasi 13 Euro è alto ma ancora ragionevole.
    Voto: 8

    Edited by Spaced. {the Great and Powerful} - 3/10/2015, 21:41
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    CITAZIONE (Ananke @ 1/10/2015, 18:23) 
    E abbiamo pure risposto a Spaced, così sarà contento XDDD

    Sì! Il 6 invece non è ancora uscito in Giappone mi sa....
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    CITAZIONE (miyu 87 @ 24/9/2015, 23:25) 
    Salve :) vorrei dei consigli in merito a questi manga: flat di natsu aogiri , clover di toriko chiya, nodame cantabile di tomoko ninomiya e infine uchu kyodai di chuyu koyama .

    Flat ho letto il primo, è carino ma noiosissimo.
    Uchu Kyodai molto bello, combina una commedia divertente e "umana" con elementi anche realistici di esplorazione spaziale.
    Nodame Cantabile inizia in modo mirabile con personaggi davvero interessanti, poi si perde con concerti di cui non ci frega nulla ed evoluzioni di cui ci frega meno di zero (il romance fra i due è leeeeento) e l'ironia si annacqua, ma comunque è un buon titolo seppur rovinato un po' dal successo.
    Clover non era malaccio, ma poi l'ho interrotto perché si dilunga e già gli spunti non erano imperdibili di loro.
    Bokura ga ita finisce bene, ma in effetti come storia è sul deprimente.
5014 replies since 20/2/2005
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