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“Un sorriso così dolce ma così crudele…”
titolo: Marie no Kanaderu Ongaku (La musica di Marie) autore: Usamaru Furuya genere: seinen, fantasy/romance volumi ed editore: 2, Gentosha
Usamaru Furuya, classe 1968, è un autore atipico quanto interessante: già studente di belle arti, si è dedicato alla pittura ad olio, alla scultura ed al teatro per approdare infine al fumetto nel 1994 iniziando a scrivere per la rivista Garo. Questo “Marie no Kanaderu Ongaku”, uno dei suoi lavori principali e pubblicato nel 2001, fluttua fra i generi… drammatico, sentimentale, steampunk-fantasy e filosofico.
Manga originale, visionario (mai parola è stata più adatta), poetico ma colmo di chiaroscuri, sorprendente nei cambiamenti di prospettiva della narrazione e soprattutto in alcuni colpi emotivi sottoposti al lettore… incredibile come tutto ciò avvenga in soli due volumi, per altro piuttosto corposi. Cercare corrispettivi non è facile, potremmo parlare di certe reminescenze Miyazakiane nell’ambientazione (Laputa, ma anche Nausicaa) e di un autore quale Hideji Oda - e il suo Mondo di Coo - per lo stile (non a caso Oda è pubblicato nella stessa collana dall’editore francese). Vediamo la storia… siamo in un futuro mondo ipotetico, il cui progresso è fermo all’epoca del vapore e degli ingranaggi. La civiltà precedente, narrano le leggende, è stata distrutta dalle bramosie dell’uomo. Dio ha ricostruito questo mondo, ora amichevole e solidale, e vi ha posto a vigilare Marie, una dea meccanica che fluttua nei cieli ed è venerata universalmente. Siamo sull’isola di Pyrite, dove incontriamo i protagonisti, Kai e Phiphy. Kai è orfano, lavora nelle officine come ricercatore di risorse, ha qualcosa di diverso legato al mistero della sua infanzia, quando scomparve per quindici giorni e fu creduto annegato. Ha un’adorazione per la figura di Marie e riesce ad ascoltare una “musica” che svela l’intima essenza delle cose. Phiphy è una bellissima ragazza, figlia di uno dei principali ingegneri di Pyrite e, secondo le usanze del luogo, giunta allo scoccare della cerimonia del suo diciottesimo compleanno si appresta a chiedere in sposo l’uomo che ama. Il quale è Kai, ma Kai sembra lontano, avvolto dalle memorie del suo destino, sopite nella foresta dei Tre Saggi. Perché il mondo sembra statico? Qual è il mistero dell’esistenza di Marie e dei suoi meccanismi? Ulteriori dettagli sarebbero spoiler più o meno invasivi e quindi non li riporterò, ma è inevitabile notare come spostino la narrazione su livelli superiori di originalità e contenuti, riuscendo a sorprendere più di una volta chi tentasse di definire l’essenza della sua storia. Sotto questo aspetto è insufficiente persino la lettura del solo primo volume e mezzo! Un fumetto che parla delle emozioni umane e del dualismo fra uomo e divinità… o forse di altro. Del segno grafico ho già parlato in apertura, bellissimo, piuttosto personale, non privo di allusioni occidentali e intuizioni artistiche; nel secondo volume giunge ad alcune tavole di incredibile suggestione.
Marie no Kanaderu Ongaku è stato pubblicato in Francia (l’edizione che ho letto) come “La Musique de Marie” dall’editore Casterman nella collana Sakka – sorta di MangaSan francese vista la presenza di nomi quali il già citato Oda, Hiroaki Samura o Kenji Tsuruta. Anche il formato è simile, due volumi di ben oltre 200 pagine forniti anche di sovracopertina, poco più di una ventina di Euro la cifra per portarseli a casa. E’ un fumetto che non lascia indifferenti.
Qualche tavola: Marie e Kai
Phiphy nel suo giardino meccanico
Automi
Incredibile viaggio
La foresta dei Tre saggi
Pyrite
Edited by spaced jazz - 3/12/2006, 00:44
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