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Traduzioni & Adattamenti

nel caso qualcosa non ci "suonasse" corretto XD

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  1. Yupa
     
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    CITAZIONE (Deda @ 9/8/2007, 22:05)
    CITAZIONE
    E l'italiano normale, per fortuna, non è quello imbalsamato delle accademie.

    ma la crusca non e' imbalsamata... introduce centinaia di vocaboli al giorno nel dizionario della lingua che si espande... peraltro qui non si parla di lessico ma di grammatica.

    Il lessico e' quello che evolve e si espande... ci sono parole che col tempo diventano desuete... ma saro' sincera io continuo a chiamare il picnic stazzo per sfizio personale....
    ma la crusca non dice che picnic sia sbagliato, ma pone regole grammaticali su come inserire il lessico all'interno della grammatica.
    Per quanto mi concerne, la grammatica e' una cosa che continuo a seguire anche perche' sentire "gli" per "a loro" invece che solo "per a lui" e' davvero dialettale.
    inoltre perche' la corrosione della grammatica limita anche il vocabolario.

    Spero di non finire troppo OT...
    Non capisco come si possa parlare di "corrosione" della grammatica.
    Anche la grammatica, come il lessico, evolve. Le lingua si trasformano, e a un certo punto muoiono, e altre ne nascono.
    E se alcune loro parti si semplificano, altre divengono più complesse.
    Ho sempre creduto assai poco alla leggenda delle "lingue che si semplificano nel tempo".
    E soprattutto non credo che la semplificazione corrisponda automaticamente all'impoverimento, e una maggior complessità a un arricchimento.
    Anche perché la lingua serve per esprimere il mondo, il cui grado di complessità rimane comunque elevato.
    E quindi gli eventuali impoverimenti/semplificazioni a livello grammaticale avranno inevitabilmente un corrispettivo nell'aumento di complessità di altri piani linguistici, vuoi quello lessicale, vuoi quello pragmatico.
    Prendiamo l'esempio del giapponese, che grammaticalmente è assai povero, ma assai più ricco sul piano della pragmatica.
    Questo anche per dire che il piano del lessico e quello della grammatica non sono tanto scissi da poter dire: arricchiamo il primo, ma il secondo nun se tocca! Sono interconnessi, e i movimenti nell'uno implicano movimenti nell'altro.

    Quindi, per me, se ormai tutti arrivano a dire "gli" invece di "le"... amen! Ormai l'italiano è quello, con buona pace di "le". O vogliamo ancora usare "istrada" invece di "strada"?

    E l'ortografia? Quella la difendiamo oppure no? Prendiamo l'accento sui monosillabi. Quanti italiani (anche colti) sanno le regole che governano l'accento sui monosillabi. Ben pochi.
    E in Rete si trova un dilagare di "pò", "dò", "và" e addirittura "io sò". E' un errore? O è un'evoluzione? Forse è il lento formarsi di una nuova regola, e tra qualche decennio sarà ormai standardizzato il fatto che l'accento vada su ogni monosillabo.
    E in questo caso, di cosa parleremmo? Di arricchimento o di impoverimento? O di semplice, innocua, naturalissima trasformazione?

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Vi dirò che ho avuto la forte tentazione di renderlo col classico linguaggio italiano SMS: k, nn, cmq, tvb, ecc. Ma alla fine mi sono trattenuto. Però la cosa avrebbe avuto anche un suo senso...

    penso che avrei dovuto scriverti poi per farmeli tradurre. Sono un caso anomalo io ma essendo stata all'estero mentre il linguaggio sms si sviluppava... non lo capisco bene.

    Ah, be', s'è per questo anch'io non ci sto tanto dietro, non possedendo il cellulare. Avrei dovuto farmi dare una mano per non fare... errori!

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Capita così che, a volte, un traduttore adoperi un termine regionale straconvinto che sia adoperato in tutta Italia, solo per scoprire poi il contrario.

    come pantegana!

    che non sono i topi, contrariamente a quanto dicono in molti, ma le nutrie!!!
    Sta cosa l'ho scoperta di recente grazie ad Umberto Eco.

    Se vuoi c'è anche l'anguria... ormai tutti la chiamano anguria, ma, originariamente, sarebbe termine regionale, e l'italiano "corretto" dovrebbe essere "cocomero".

    CITAZIONE
    comunque l'italino della crusca non e' quello altolocato che pensi... la crusta detiene il record ufficiale del parlare comune pur tentando di mantenere le regole grammaticali italiane ferme.

    E secondo me anche tentare di fermare la grammatica è poco sensato.
    Tanto varrebbe tornare al latino... :lol: O all'indoeuropeo :gnegne:

    CITAZIONE
    sacrificare parte del testo di partenza per aiutare l'intenzionalita' del testo di arrivo e' ammissibile in tutte le forme di scrittura.
    tuttavia penso che il problema della traduzione in italia stia nella mancanza di una scuola standard di base e sulla soggettivita' del traduttore.
    credo che l'unica guida tecnica in proposito venga semplicemente dagli appunti di Eco sulla semiologia e la traduzione.

    No, esistono anche alcuni manuali. Li ho sfogliati distrattamente, senza leggerli a fondo, ma non mi sono sembrati granché.
    Più che della mancanza di una scuola di traduzione in genere, si dovrebbe parlare di mancanza totale di "consapevolezza traduttoria" nell'ambito fumettistico. Almeno, quello giapponese, che conosco (non so come sia per le altre lingue).
    Purtroppo, per tutta una serie di motivi che non sto a elencare, quasi tutti i traduttori di manga in italiano lavorano senza avere alcuna preparazione "tecnica" di tipo traduttologico.
    Personalmente, però, non credo sia necessariamente un male. Si può usare in maniera splendida la propria lingua madre senza conoscerne consapevolmente la grammatica teorica, lo stesso è possibile fare anche in traduzione.

    CITAZIONE (Deda @ 9/8/2007, 22:20)
    la crusca non combatte il lessico ne' i giochi di parole qui stiamo parlando di non uccidere la grammatica.... proprio noi che non amiamo molto la K (che non esiste nell'alfabeto italiano LOL) kekke' se ne dica.

    Eppure nel momento in cui la "k" è usata da quasi tutti, cosa ci impedirebbe di considerarla "adottata"?
    Guardiamo i giapponesi, guardiamo come hanno saputo adattare e trasformare la propria scrittura nel corso dei secoli, sino a inglobare persino i nostri caratteri...

    CITAZIONE
    allora qui a qualcuno La yukata suona male e per altri non suona male...
    il problema sta nel fatto che l'uso che ognuno fa di questo termine con tanto di articolo annesso e' dovuto alla consuetudine che cambia di persona in persona...

    Purtroppo per alcune cose è così, e non ci si può fare niente.
    Alcune rese suoneranno male ad alcuni, e altri le troveranno perfette. Alcuni le capiranno al volo, altri bestemmieranno dietro all'incomprensibile traduttore.
    Ma a un certo punto il traduttore deve scegliere tra due possibilità, e deve tenere in conto che, ahilui, parte dei lettori potrebbero rimanere alquanto scontenti.

    CITAZIONE
    resta pure sempre il fatto che se la maggioranza dice qual'e' e la grammatica dice che e' sbagliato... la maggioranza ha fatto pessime scuole e la lingua degenera invece di evolvere.

    Non capisco perché il fatto che compaia un apostrofo (o forse dovrei scrivere "un'apostrofo"? :lol: ) corrisponda necessariamente a una "degenerazione"... E' un semplice cambiamento.
    Il fatto che siamo passati da una lingua con sei casi (il latino) a una priva di casi è una degenerazione? Dobbiamo reintrodurre i casi nell'italiano?...

    CITAZIONE
    semplicemente siccome a qualcuno ha fatto specie sentire La yukata significa che il parlare comune, tanto comune poi sotto sotto non e'...

    Significa semplicemente che essendo yukata un termine assai poco usato in Italia, non s'è ancora stabilizzato/a in un genere che suoni bene a tutti.
    Diversamente invece da katana, termine già più usato e stabilizzato nel suo genere.
     
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  2. ^kokò^
     
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    che topic interessante(anche se non capisco tutto e non scrivo niente XD)
     
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  3. Seiya-kun
     
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    CITAZIONE (Takiko-chan @ 9/8/2007, 22:08)
    CITAZIONE
    Un "errore" che diventa consuetudine non è più un errore, e, se proprio devo dirlo, poco m'interessa di ciò che va affermando la Crusca. O meglio: mi faccio punto di sapere come funzioni "ufficialmente" (cioè, secondo le accademie, cruscanti in primis) la lingua italiana, ma però quando l'italiano lo uso mi prendo anche il permesso di violarlo, se può servire (anche perché è fenomeno noto in linguistica, almeno in quella più recente, che il testo letterario è tale proprio perché in grado di scavalcare le regole generali delle lingue).

    posso dare i miei 2 cents?

    io penso che l'italiano (come le altre lingue) sia uno strumento. anzi forse LO strumento più prezioso che abbiamo... E come qualsiasi strumento, lo si deve modificare, cambiare a volte anche storpiare per raggiungere il proprio scopo.
    la lingua non è un'opera d'arte fatta e finita, altrimento oggi parleremo ancora l'italiano perfetto di Petrarca... Dio ce ne scampi.
    il mondo si evolve, gli uomini si evolvono... la lingua si muove con loro...

    questo sempre e comunque rientrando nel limite del buon gusto, perchè ovviamente ci sono cose che non possono essere toccate perchè sono il fondamento della lingua stessa.
    inoltre è importante *lo scopo* che c'è dietro la modifica e anche la *coscienza* nel farlo... che quindi non sia frutto di ignoranza, ma frutto di una scelta ponderata e studiata... allora sì che la lingua fa bene il suo mestiere. che l'accademia della crusca approvi o meno.
    perchè la lingua è la mia e (nel mio piccolo) fa *faccio* io...

    poi questa è la versione di una studentessa di lingue... magari chi fa lettere mi urlerebbe contro XD

    quindi io approvo la yukata, penso che alla fine sia solo una questione di orecchio...

    come mi ricorda (suggerisce dalla regia sarebbe meglio XD) il mio migliore amico poi, Umberto Eco ne "La misteriosa fiamma" parla de "la solita FOG che assilla the Wast Land"....
    e se lo fa Eco... :gnegne:

    fine OT ^_-

    Quoto tutto! :amor:
     
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  4. Yupa
     
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    CITAZIONE (^kokò^ @ 9/8/2007, 23:13)
    che topic interessante(anche se non capisco tutto e non scrivo niente XD)

    Non credere che quelli che scrivono capiscano tutto ciò che scrivono! :gnegne:
     
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    CITAZIONE (^kokò^ @ 9/8/2007, 21:45)
    sei maschio!!!!

    Hai scritto "sono stato tentato"


    pfffff.....beccato XDDDDDDDDD

    Avete mai letto Nausicaa? (Chissà qual è il manga preferito di Yupa ^^ )

    Volevo dire un'altra cosa... cioè se il problema è lo o la Yukata, grandi lodi al traduttore: con tutto quello che si vede in giro nelle traduzioni manga queste sono inezie, bazzecole e pinzellacchere :hihi:
     
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  6. Misato-san (AYW)
     
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    CITAZIONE (Yupa @ 9/8/2007, 23:10)
    Quindi, per me, se ormai tutti arrivano a dire "gli" invece di "le"... amen! Ormai l'italiano è quello, con buona pace di "le".

    Saro' strana io, ma questa la trovo solo ignoranza... perche' se non sai che l'italiano ha maschile e femminile, che l'articolo indeterminativo vuole l'apostrofo solo al femminile, che qual e' si scrive senza apostrofo, che "po'" e' una parola tronca e quindi l'accento e' fuori posto e via dicendo... forse quando a scuola si studiava grammatica avevi di meglio da fare, e quindi sei venuto fuori ignorante rispetto a quella che e' l'ortografia della tua lingua... e dovresti solo vergognarti.

    Trovo sinceramente scandaloso che le regole della grammatica della mia lingua debbano essere adeguate all'ignoranza di chi mi sta attorno.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Vi dirò che ho avuto la forte tentazione di renderlo col classico linguaggio italiano SMS: k, nn, cmq, tvb, ecc. Ma alla fine mi sono trattenuto. Però la cosa avrebbe avuto anche un suo senso...

    penso che avrei dovuto scriverti poi per farmeli tradurre. Sono un caso anomalo io ma essendo stata all'estero mentre il linguaggio sms si sviluppava... non lo capisco bene.

    Ah, be', s'è per questo anch'io non ci sto tanto dietro, non possedendo il cellulare. Avrei dovuto farmi dare una mano per non fare... errori!

    Avresti dovuto tradurlo anche a me... amando l'italiano, i miei sms sono del tutto privi di abbreviazioni: ho un cervello che mi consente di far stare in 160 caratteri i miei pensieri senza privarli di una forma decente.

    Detto cio', suppongo che in Bokura si scambino mail essendo ragazzi giapponesi... non rendiamole sms, diventa inconguente rispetto alla loro lunghezza tra le altre cose.

    CITAZIONE
    E secondo me anche tentare di fermare la grammatica è poco sensato.

    Quindi e' poco sensato insegnarla correttamente?
    Che ognuno faccia come vuole?
    A che pro allora studiare la propria lingua... o anche le altre? :booh:

    CITAZIONE (spaced jazz @ 10/8/2007, 00:13)
    Volevo dire un'altra cosa... cioè se il problema è lo o la Yukata, grandi lodi al traduttore: con tutto quello che si vede in giro nelle traduzioni manga queste sono inezie, bazzecole e pinzellacchere :hihi:

    questo senza dubbio, infatti non si e' mai contestato in toto l'adattamento di Bokura ga ita, che anzi risulta veramente molto molto buono. (e parlo anche a nome di chi ha sollevato la questione dello yukata... la persona in oggetto sta qua accanto a me :hihi: )

    Pero'...

    ...se un adattamento e' davvero da pollice in su ma c'e' qualcosa che non torna, e' doveroso chiedere quanto minimo (come ha fatto anche Deda per la faccenda dei cocomeri XD), certo non per polemica, ma per capire.

    Personalmente parlando trovo splendido che si possa discutere di cose del genere senza che la persona in questione si senta attaccata come se fosse successo chissa' cosa, e trovo anche splendido che i lettori si interessino a cio' che leggono... quando faccio un appunto e qualcuno mi risponde che "tanto quella cosa costa solo due euro quindi ci si deve accontentare" mi cadono le braccia non meno di quando qualcuno scrive un "fa" con l'apostrofo quando non si tratta di un verbo alla forma imperativa o quando mi arriva un messaggio dove la preposizione "non" e' priva della sua "o" centrale... una delle abbreviazioni piu' inutili della storia del mondo. :pecche:
     
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    QUOTE
    E' stato un tentativo per rendere un errore che facevano parlando. O meglio, che faceva Nana-san, che ovviamente non è un pozzo di scienza. Stava dicendo "dji" (ぢ) invece di "ji" (じ). C'è una lievissima differenza di pronuncia.

    Capisco benissimo le difficolta` di rendere le sfumature in giapponese e non so come fosse la frase di cui stai parlando, pero` in giapponese moderno non c'e` piu` alcuna differenza di pronuncia tra "dji" (ぢ) e "ji" (じ), sopravvive solo in alcuni dialetti, tanto che ormai "dji" (ぢ) rimane solo in alcune parole per ragioni puramente ortografiche. Scusa l'intromissione, non e` una critica nei tuoi confronti, ma quando leggo qualcosa che non mi convince sul giapponese non riesco a ignorarlo... :inchino: Forse hanno usato quella grafia semplicemente come espediente grafico per far capire che stava dicendo una parola in modo strano, boh! A volte si fa fatica a capire le intenzioni degli autori... :sweat:

    Sulla questione del maschile/femminile dei prestiti, beh c'e` poco da fare, regola dell'italiano a parte (che se nessuno segue ha poco senso come regola), c'e` troppa differenza individuale nell'uso, non si puo` far altro che scegliere l'uso che si impone col tempo, ma se le parole sono poco diffuse allora non resta che scegliere secondo la propria sensibilita`.
    Per esempio "soba", c'e` chi dice "la soba" forse assimilandola alla pasta o per la "a" finale e chi dice "i soba", forse perche` assimilabili agli spaghetti. Pero` "ramen" sono "i ramen" e basta (a meno che uno al ristorante ordini "un ramen" intendendo "un piatto di"). I ramen credo siano piu` noti della soba, come i kimono degli yukata, o i manga dei dojinshi (o delle dojinshi appunto). Su questo non si puo` far altro che essere elastici. C'e` pure un saggio scritto da un prof. giapponese sulla questione del genere che prendono i nomi giapponesi in italiano! :bloo:

    Edited by enju - 10/8/2007, 05:15
     
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    Mi sa che non ho capito

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    CITAZIONE (Yupa @ 9/8/2007, 23:52)
    CITAZIONE (^kokò^ @ 9/8/2007, 23:13)
    che topic interessante(anche se non capisco tutto e non scrivo niente XD)

    Non credere che quelli che scrivono capiscano tutto ciò che scrivono! :gnegne:

    Infatti! Io, ogni volta che scrivo qualcosa, la guardo dubbioso, provo a leggerla, e poi mi chiedo: "ma checcaaa@#o ho scritto?". ^^

    CITAZIONE (enju @ 10/8/2007, 04:59)
    CITAZIONE
    E' stato un tentativo per rendere un errore che facevano parlando. O meglio, che faceva Nana-san, che ovviamente non è un pozzo di scienza. Stava dicendo "dji" (ぢ) invece di "ji" (じ). C'è una lievissima differenza di pronuncia.

    Capisco benissimo le difficolta` di rendere le sfumature in giapponese e non so come fosse la frase di cui stai parlando, pero` in giapponese moderno non c'e` piu` alcuna differenza di pronuncia tra "dji" (ぢ) e "ji" (じ), sopravvive solo in alcuni dialetti, tanto che ormai "dji" (ぢ) rimane solo in alcune parole per ragioni puramente ortografiche. Scusa l'intromissione, non e` una critica nei tuoi confronti, ma quando leggo qualcosa che non mi convince sul giapponese non riesco a ignorarlo... :inchino: Forse hanno usato quella grafia semplicemente come espediente grafico per far capire che stava dicendo una parola in modo strano, boh! A volte si fa fatica a capire le intenzioni degli autori... :sweat:

    In questo caso un indizio importante ci viene dato dal fatto che i ragazzi la riprendono, ripetendo la parola utilizzata da Nana-san proprio perché la trovano strana. Per chi avesse dubbi, interviene in aiuto la serie tv. ^^
     
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    CITAZIONE (Misato-san (AYW) @ 10/8/2007, 01:23)
    CITAZIONE (spaced jazz @ 10/8/2007, 00:13)
    Volevo dire un'altra cosa... cioè se il problema è lo o la Yukata, grandi lodi al traduttore: con tutto quello che si vede in giro nelle traduzioni manga queste sono inezie, bazzecole e pinzellacchere :hihi:

    questo senza dubbio, infatti non si e' mai contestato in toto l'adattamento di Bokura ga ita, che anzi risulta veramente molto molto buono. (e parlo anche a nome di chi ha sollevato la questione dello yukata... la persona in oggetto sta qua accanto a me :hihi: )

    Sì, voglio precisare che la mia non era certo una critica al topic, anzi interessante, quanto la constatazione del buon lavoro svolto da Yupa e questo fa piacere in ottica pamorama nostran-traduttivo ^^
     
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  10. Yupa
     
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    CITAZIONE (Misato-san (AYW) @ 10/8/2007, 01:23)
    CITAZIONE (Yupa @ 9/8/2007, 23:10)
    Quindi, per me, se ormai tutti arrivano a dire "gli" invece di "le"... amen! Ormai l'italiano è quello, con buona pace di "le".

    Saro' strana io, ma questa la trovo solo ignoranza... perche' se non sai che l'italiano ha maschile e femminile, che l'articolo indeterminativo vuole l'apostrofo solo al femminile, che qual e' si scrive senza apostrofo, che "po'" e' una parola tronca e quindi l'accento e' fuori posto e via dicendo... forse quando a scuola si studiava grammatica avevi di meglio da fare, e quindi sei venuto fuori ignorante rispetto a quella che e' l'ortografia della tua lingua... e dovresti solo vergognarti.

    Il fatto è che, secondo me, non si può ridurre la lingua e le sue regole solo a una faccenda di Quello che insegnano a scuola VS La lingua parlata fuori dalle scuole.

    Da come scrivi tu sembra che le regole della grammatica siano qualcosa che è stato calato dall'alto, che i grammatici hanno registrato nei libri, e che tutti debbano seguire.
    Invece, prova a chiederti da dove vengano le regole grammaticali che insegnano a scuola. Be', non possono che venire dalla lingua viva.

    Le regole che trovi nei libri di grammatica sono solo il tentativo (artificiale, tra l'altro) di registrare e dare un certo ordine nella lingua così com'è usata in un dato momento.
    Ma siccome scripta manent, mentre i manuali di grammatica se ne stanno fermi, nel frattempo, al di fuori delle loro pagine, la lingua si evolve.

    E allora chiediamoci chi è che ignora chi...
    Sono le persone che stanno ignorando le regole insegnate nelle scuole? O sono, invece, le scuole che ignorano quello che succede al di fuori delle loro quattro mura?

    Il fatto è che una lingua da una parte è un sistema enorme e complesso, fatto di centinaia di migliaia di vocaboli, di migliaia di regole e di altrettante eccezioni (cfr. i verbi in italiano...), e che quindi è praticamente impossibile da dominare senza incertezze da parte dei parlanti (ad esclusioni dei linguisti di professione, ovviamente).
    E dall'altra è un sistema stratificato su più livelli, che parte dalla fonetica (i singoli suoni), e sale su su sino alle regole transfrastiche (i modi in cui le diverse frasi si compongono in un testo, per dirla in maniera semplice). E i diversi livelli sono spesso in conflitto, e sono questi conflitti a generare dei "riaggiustamenti" che possono essere interpretati come "errori", ma in realtà sono trasformazioni.

    CITAZIONE
    Trovo sinceramente scandaloso che le regole della grammatica della mia lingua debbano essere adeguate all'ignoranza di chi mi sta attorno.

    Sì, ma questo a me sembra un po' l'atteggiamento di un astronomo che un giorno scopre dei pianeti che si muovono diversamente da quanto prevedono le teorie... e invece di rimboccarsi le maniche per riscrivere le teorie comincia a lamentarsi che quei pianeti "stanno sbagliando"! :sweat:

    Il punto, ripeto, è che le regole della grammatica vengono dopo le lingue, e dovrebbero esserne la registrazione, la descrizione.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    E secondo me anche tentare di fermare la grammatica è poco sensato.

    Quindi e' poco sensato insegnarla correttamente?
    Che ognuno faccia come vuole?
    A che pro allora studiare la propria lingua... o anche le altre? :booh:

    Lo studio della propria grammatica può servire per chiarirti il funzionamento della lingua che usi, per "vedere" meglio, tramite delle descrizioni semplificate, quei meccanismi che, nella vita di tutti i giorni, utilizzi in maniera irriflessa. E non per irrigidirli per sempre ed impedirne le "deviazioni".
    Ma ci si deve rendere conto che nel suo uso quotidiano la lingua va quasi sempre al di là della grammatica insegnata a scuola.
    Prova a mettere per iscritto, in tutti i particolari, un qualunque normale dialogo quotidiano tra due persone: ti ritroverai con un guazzabuglio di frasi interrotte, pezzi di grammatica vaganti, distorti, frammenti, riprese incerte, giochi di parole inconsapevoli, piccoli fraintendimenti quasi inavvertiti, errori di pronuncia, inciampi, anacoluti e dislocazioni d'ogni tipo, onomatopee e versi, ecc.
    E di frasi "corrette" secondo quanto insegnano nelle scuole, di frasi "giuste" come se le sognano i linguisti del secolo scorso, ne troverai forse una su mille...

    Lo studio della grammatica delle altre lingue, invece, può servire come ausilio per imparare l'uso della lingua straniera, come un'intelaiatura che sia d'aiuto. Ma pensare che basti la conoscenza della grammatica teorica di una lingua per poterla usare è una pia illusione.
    E lo dimostra il fatto che è del tutto possibile imparare un'altra lingua, e adoperarla in modo estremamente efficace, anche senza studiarla dal punto di vista teorico, ma unicamente andando nel paese straniero e imparandola sul posto, parlando coi locali.
    Se conosci bene una lingua straniera, prova a prendere qualche manuale per i principianti: le prime frasette che s'imparano sono sempre quelle grammaticalmente perfette ma che, guarda caso, non si useranno praticamente mai nella conversazione reale: e infatti si sente subito quando uno straniero "parla come un manuale di lingua".

    CITAZIONE
    quando faccio un appunto e qualcuno mi risponde che "tanto quella cosa costa solo due euro quindi ci si deve accontentare" mi cadono le braccia

    E in questo caso ne costa ben 5.90! ^^

    CITAZIONE (enju @ 10/8/2007, 04:59)
    CITAZIONE
    E' stato un tentativo per rendere un errore che facevano parlando. O meglio, che faceva Nana-san, che ovviamente non è un pozzo di scienza. Stava dicendo "dji" (ぢ) invece di "ji" (じ). C'è una lievissima differenza di pronuncia.

    Capisco benissimo le difficolta` di rendere le sfumature in giapponese e non so come fosse la frase di cui stai parlando, pero` in giapponese moderno non c'e` piu` alcuna differenza di pronuncia tra "dji" (ぢ) e "ji" (じ), sopravvive solo in alcuni dialetti, tanto che ormai "dji" (ぢ) rimane solo in alcune parole per ragioni puramente ortografiche. Scusa l'intromissione, non e` una critica nei tuoi confronti, ma quando leggo qualcosa che non mi convince sul giapponese non riesco a ignorarlo... :inchino: Forse hanno usato quella grafia semplicemente come espediente grafico per far capire che stava dicendo una parola in modo strano, boh! A volte si fa fatica a capire le intenzioni degli autori... :sweat:

    In effetti sono stato un po' veloce & impreciso nella mia risposta.
    Credo sia più come dici tu, e credo anche che l'autrice stesse giocando coi diversi piani del fumetto: i personaggi non possono "vedere" la diversa grafia, ma noi lettori, ovviamente, sì.
    Quel che è certo è che l'autrice voleva far capire che Nana-san non è intelligentissima, e quello che, in teoria, sarebbe じ, per lei è ぢ.

    [/QUOTE]
    Per esempio "soba", c'e` chi dice "la soba" forse assimilandola alla pasta o per la "a" finale e chi dice "i soba", forse perche` assimilabili agli spaghetti. Pero` "ramen" sono "i ramen" e basta (a meno che uno al ristorante ordini "un ramen" intendendo "un piatto di"). I ramen credo siano piu` noti della soba, come i kimono degli yukata, o i manga dei dojinshi (o delle dojinshi appunto). Su questo non si puo` far altro che essere elastici.
    [/QUOTE]

    Ecco, avevo appunto dimenticato le dōjinshi e la soba... Io a volte ho sentito dire anche "il" rāmen.

    Oggi, poi, mi è venuta in mente anche la yakuza: femmina probabilmente per la "a" finale.

    Edited by Yupa - 10/8/2007, 17:16
     
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  11. Deda
     
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    QUOTE
    Non capisco come si possa parlare di "corrosione" della grammatica.

    ah mi riferivo a casi in cui i termini stranieri diventano verbi tipo...

    sto uppando questa cosa per te (al massimo sto facendo upload - nemmeno in inglese upping e' un verbo) era questo il problema principale al quale mi riferivo, diciamo il primo e pregnange che mi venga in mente.

    La grammatica si evolve ma a volte degenera.... specie se a far parte del parlare quotidiano entrano termini che non esistono in altre lingue... come footing.
    non esiste footing in inglese... e' un termine che si sono inventati i francesi che trasformano in verbo le parole inglesi... Il faut speeder.... per esempio....

    il bello e' quando questo termine, footing, viene detto ad uno di lingua anglofona... che resta a guardarmi miope, per un quarto d'ora finche' non ti fa... aaaah jogging!

    QUOTE
    E in Rete si trova un dilagare di "pò", "dò", "và" e addirittura "io sò". E' un errore? O è un'evoluzione? Forse è il lento formarsi di una nuova regola, e tra qualche decennio sarà ormai standardizzato il fatto che l'accento vada su ogni monosillabo.
    E in questo caso, di cosa parleremmo? Di arricchimento o di impoverimento? O di semplice, innocua, naturalissima trasformazione?

    Di prigrizia degli insegnanti temo!!! XDDDD almeno finche' questi saranno errori che vanno corretti quando si va in stampa, penso.

    QUOTE
    Ah, be', s'è per questo anch'io non ci sto tanto dietro, non possedendo il cellulare. Avrei dovuto farmi dare una mano per non fare... errori!

    son contenta che tu abbia tagliato la testa al toro, non penso che saremmo stati gli unici due in difficolta'... aaaah brutta bestia la vecchiaia!

    QUOTE
    Se vuoi c'è anche l'anguria... ormai tutti la chiamano anguria, ma, originariamente, sarebbe termine regionale, e l'italiano "corretto" dovrebbe essere "cocomero".

    beh pensa che in America, il melone (quello che in toscana chiamano il popone e in sicilia il cantalupo).... si chiama Canteloup.
    le zucchine si chiamano zucchini e i broccoli si chiamano broccoli... sono termini mutuati da altre lingue.

    anguria pero' e' greco... e cocomero e' latino. In che dialetto sarebbe anguria?

    QUOTE
    E secondo me anche tentare di fermare la grammatica è poco sensato.

    ma no! E' che in italia ci son tanti dialetti... la crusca, se funziona come il Webster... in pratica tiene ferme le regole di base che non vengono mai rispettate nei dialetti.
    altrimenti non si torna al latino, si parla ognuno il proprio dialetto e si finisce come nella mia citta' di scomunicati, dove tutti danno del TU ai professori e si salutano giovialmente da un capo all'altro della piazza "mongolo' che stai a fa'?" "Ue' mongolo!"
    come se fosse nulla.

    QUOTE
    Più che della mancanza di una scuola di traduzione in genere, si dovrebbe parlare di mancanza totale di "consapevolezza traduttoria" nell'ambito fumettistico. Almeno, quello giapponese, che conosco (non so come sia per le altre lingue).
    Purtroppo, per tutta una serie di motivi che non sto a elencare, quasi tutti i traduttori di manga in italiano lavorano senza avere alcuna preparazione "tecnica" di tipo traduttologico.
    Personalmente, però, non credo sia necessariamente un male. Si può usare in maniera splendida la propria lingua madre senza conoscerne consapevolmente la grammatica teorica, lo stesso è possibile fare anche in traduzione.

    funziona cosi' anche per i libri, sono tradotti a casaccio...
    ad esempio in America non si puo' fare... ti fanno fare dei test.
    la legge di base, ti passano un decalogo di regole da seguire O_O sono peggio della disney in queste guide di stile O_O c'e' quella che dice che, quando non sei sicuro di una regola, DEVI andarti a fiondare sul Webster.

    poi ovvio che, per esempio, si traducano i manga in Californiano stretto etc etc...
    pero' nonostante il linguaggio slangoso... se hanno un personaggio che dice He don't... hanno anche quello che dice he doesn't... cosi' creano dei livelli e la gente, per paragone, si rende conto che il traduttore ha scelto.... e non che il traduttore ha sbarellato.

    in Italia non so come funzioni... io ho lavorato per tanti anni al contrario, dall'italiano all'inglese e questo e' il mio primo anno dall'inglese all'italiano e ho spesso delle difficolta', lo ammetto.

    soprattutto perche' mi sono resa conto che laddove in America le opinioni dei lettori sono supportate da cognizione di causa... in italia molta gente parla e ha una forta opinione a riguardo di talune cose, senza pero' documentarsi... e questa cosa mi spaventa sommamente.

    QUOTE
    Eppure nel momento in cui la "k" è usata da quasi tutti, cosa ci impedirebbe di considerarla "adottata"?

    credo nel lessico, laddove ci siano parole che lo contengono... ma sinora, per esempio... io continuo a scrivere erroneamente Korea, laddove effettivamente il resto del mondo mi scrive Corea.... esistendo una nostra variante della lingua... il ch.... penso che la K possa restare relegata a quelle parole che ne necessitano l'uso....
    ma sinceramente questa e' una mia opinione e anche un mio desiderio personale.

    QUOTE
    Non capisco perché il fatto che compaia un apostrofo (o forse dovrei scrivere "un'apostrofo"? :lol: ) corrisponda necessariamente a una "degenerazione"... E' un semplice cambiamento.
    Il fatto che siamo passati da una lingua con sei casi (il latino) a una priva di casi è una degenerazione? Dobbiamo reintrodurre i casi nell'italiano?...

    e' un orrore di grammatica... non un'evoluzione.
    vedi l'evoluzione della lingua italiana e' avvenuta per degenerazione del latino che era la lingua primeva in circa 500 anni di occupazioni...
    l'italiano e' la variante longobarda del latino, cosi' come il francese ne e' la variante franca e lo spagnolo la variante visigota.
    il fatto e' che ci sono stati motivi scritti per cui la lingua e' cambiata... e cioe' che la lingua parlata dai governanti era diversa e che le leggi si sono dovute scrivere nella lingua delle persone che governavano ed essere compresa da quelle governate.
    per tanti anni si e' continuato a usare il latino...
    ma il latino non era compreso dagli invasori...

    inoltre l'invasione della penisola e' avvenuta a ondate e da invasori diversi a nord e sud... e noi ci ritroviamo con tantissimi dialetti.
    in effetti quello che oggi e' diventato l'italiano e' quelli che molti pensano essere il toscano, anche se il primo volgare, in forma di poesia, ci viene dalla sicilia....

    dalla creazione dello Stato italiano a oggi, son comunque passati 200 anni.
    le prime regole grammaticali sono state stilate circa duecento anni fa.
    di fatto perche' mai dovremmo tornare a parlare il latino quando noi non siamo latini? discendenti dei romani?
    siamo talmente tanto un mix di popolazioni varie.... io sono pergiunta di razza veneziana: fisiognomicamente parlando pare che castani con occhi grigi si trovino solo la'....

    eppure e' un caso... qualche gene latente... sono quanto di piu' normanno possa esistere!

    ma non abbiamo invasioni barbariche alle soglie... la lingua varia ne lessico quindi, per questo motivo.... perche' entriamo in contatto con lingue differenti.
    Com'e' successo per l'americano, la cui grammatica non e' cambiata quasi per nulla dal 1607 in poi... ma il cui lessico si e' ampliato con termini italiani, scozzesi, nativi americani, spagnoli, francesi, teutonici etc etc.

    io credo sia questa l'evoluzione della lingua... abbreviare alcune cose... le parole... introdurre termini stranieri.... ma, per ritornare al trasformare in un verbo qualcosa che nemmeno nella lingua oroginaria lo e', quello e' una sorta di tradimento sia della lingua di arrivo che della lingua di partenza. Credo.

    QUOTE
    come mi ricorda (suggerisce dalla regia sarebbe meglio XD) il mio migliore amico poi, Umberto Eco ne "La misteriosa fiamma" parla de "la solita FOG che assilla the Wast Land"....
    e se lo fa Eco... :gnegne:

    btw Eco ha spesso personaggi bilingue che parlano la loro lingua d'origine e quella nella quale vorrebbero esprimersi...
    ma ricordo che, da qualche parte, non so in quale romanzo... aveva creato un personaggio buffo per prendere in giro un giornalista che aveva criticato il suo "dire quasi la stessa cosa".

    QUOTE
    Quindi e' poco sensato insegnarla correttamente?
    Che ognuno faccia come vuole?
    A che pro allora studiare la propria lingua... o anche le altre? :booh:

    forse e' per questo che solo il 30% degli italiani dice di cavarsela con le lingue straniere... ascoltavo radiudue l'altra mattina e, a quanto pare, siamo venuti fuori bene rispetto agli inglesi che non parlano nessun'altra lingua eccetto la loro... ma pare che davvero siano in pochi in italia a conoscere una seconda lingua.

    c'e' stato uno spettatore che ha detto "non mi stupisco, c'e' ancora chi non conosce l'italiano, figurarsi l'inglese!" LOL

    QUOTE
    questo senza dubbio, infatti non si e' mai contestato in toto l'adattamento di Bokura ga ita, che anzi risulta veramente molto molto buono. (e parlo anche a nome di chi ha sollevato la questione dello yukata... la persona in oggetto sta qua accanto a me :hihi: )

    Pero'...

    ...se un adattamento e' davvero da pollice in su ma c'e' qualcosa che non torna, e' doveroso chiedere quanto minimo (come ha fatto anche Deda per la faccenda dei cocomeri XD), certo non per polemica, ma per capire.

    non infatti, per carita', nessuno mette in dubbio il lavoro di Yupa... a me, peraltro, piace molto come lavora... e' preciso e ordinato.

    QUOTE
    Personalmente parlando trovo splendido che si possa discutere di cose del genere senza che la persona in questione si senta attaccata come se fosse successo chissa' cosa, e trovo anche splendido che i lettori si interessino a cio' che leggono... quando faccio un appunto e qualcuno mi risponde che "tanto quella cosa costa solo due euro quindi ci si deve accontentare" mi cadono le braccia non meno di quando qualcuno scrive un "fa" con l'apostrofo quando non si tratta di un verbo alla forma imperativa o quando mi arriva un messaggio dove la preposizione "non" e' priva della sua "o" centrale... una delle abbreviazioni piu' inutili della storia del mondo. :pecche:

    infatti era tanto che non c'era un bello scambio di opinioni cosi' pacifico su questo forum.... che poi piu' che opinioni sono quasi informative reciproche....
    a me piace vedere come lavorano gli altri e che tipo di approccio prendono.
    lavoro coi traduttori, ho lavorato come traduttrice e tutt'ora mi trovo a tradurre... quindi mi interessa sapere come gli altri funzionano in questi casi.

    da scuola americana, quando il dubbio mi assale, io faccio quello che mi hanno sempre detto i miei supervisori e mi attacco al webster (in questo caso alla crusca - perche' mi rendo conto che i miei problemi di base stanno anche nel fatto che devo riconquistare una lingua che non ho parlato per oltre sette anni)

    QUOTE
    C'e` pure un saggio scritto da un prof. giapponese sulla questione del genere che prendono i nomi giapponesi in italiano! :bloo:

    bellino! come si chiama.
    mhhhh quando ho dubbi tengo a non mettere l'articolo....
    tipo soba... mhhh a me vien sempre da dire "prenderei un piatto di soba!" generico...
    devo ammettere che pero' il ramen resta al maschile e con IL.

    QUOTE
    Ecco, avevo appunto dimenticato le dōjinshi e la soba... Io a volte ho sentito dire anche "il" rāmen.

    eccomi qua.
    credo di dire il ramen perche' ho sempre pensato al piatto.
    come da noi si dice "il pollo" "Il roastbeef"
    se penso agli spaghettini in se' allora ho gli spaghetti e I ramen.

    QUOTE
    In questo caso un indizio importante ci viene dato dal fatto che i ragazzi la riprendono, ripetendo la parola utilizzata da Nana-san proprio perché la trovano strana. Per chi avesse dubbi, interviene in aiuto la serie tv. ^^

    ecco a questo punto, scusate se io non ho capito...

    ma se lei dice Morroidi... e loro ripetono Morroidi... lo fanno perche' la sfottono... se la stessero riprendendo dovrebbero dire Emorroidi.
    tipo lei: le morroidi?
    loro: l'emorroidi.
    lei: eh le morroidi.


    sinvece io avevo capito che loro la stessero prendendo in giro ripetendo la parola sbagliata, perche', insomma, secondo loro la tizia e' caruccia ma scema... ho capito male?


    QUOTE
    E allora chiediamoci chi è che ignora chi...
    Sono le persone che stanno ignorando le regole insegnate nelle scuole? O sono, invece, le scuole che ignorano quello che succede al di fuori delle loro quattro mura?

    sarebbe ideale ma non avviene mai.
    Secondo me gli italiani sono pigri e quindi continuano a biasciare la lingua e allora i grammatici devono andare appresso ai pigri?
    io dico che sarebbe ideale se ci fosse comunicazione da ambo i lati... i grammatici ascoltano la lingua parlata (e lo fanno! basti vedere quante nuove inserzioni ci sono nel sito della crusca quotidianamente).... ma chi parla la lingua non si preoccupa della grammatica di base.
    a quel punto, per me, evoluzione si ha quando la lingua di base si arricchisce di termini nuovi e regole nuove... non quando la lingua muta perche' la gente NON SA per ingoranza che "un'amico" e' una barzelletta sui carabinieri, non una cosa da poter scrivere in un tema, un libro scientifico etc etc....

    e cosi' ci troviamo tutti "tre metri sopra il cielo".....

    QUOTE
    Il punto, ripeto, è che le regole della grammatica vengono dopo le lingue, e dovrebbero esserne la registrazione, la descrizione.

    il che e' vero ma noi abbiamo anche a che fare con dialetti, purtroppo....
    e mi viene in mente quel famigerato Metro in titanio messo non mi ricordo in quale cassaforte in giro per il mondo... perche' ha l'esatta (o quasi) misura di quanto debba essere un metro... o l'orologio di greenwich che batte il tempo del mondo.

    poi anche se introduciamo l'ora solare e quella legale e quella solare e quella legale.....
    cio' non toglie che comunque l'ora, di base, sia quella....

    un minimo di base fissa, dovrebbe restare, io penso.
    altrimenti ognuno parla il suo dialetto... e pubblichiamo tutti libri Scamarci dentro!!! XDD

    QUOTE
    Ma ci si deve rendere conto che nel suo uso quotidiano la lingua va quasi sempre al di là della grammatica insegnata a scuola.
    Prova a mettere per iscritto, in tutti i particolari, un qualunque normale dialogo quotidiano tra due persone: ti ritroverai con un guazzabuglio di frasi interrotte, pezzi di grammatica vaganti, distorti, frammenti, riprese incerte, giochi di parole inconsapevoli, piccoli fraintendimenti quasi inavvertiti, errori di pronuncia, inciampi, anacoluti e dislocazioni d'ogni tipo, onomatopee e versi, ecc.
    E di frasi "corrette" secondo quanto insegnano nelle scuole, di frasi "giuste" come se le sognano i linguisti del secolo scorso, ne troverai forse una su mille...

    un attimo pero', la lingua scritta e quella parlata sono diverse.
    io non parlo come scrivo e, del resto, non posso scrivere come parlo o non mi capirebbe nessuno!

    QUOTE
    In effetti sono stato un po' veloce & impreciso nella mia risposta.
    Credo sia più come dici tu, e credo anche che l'autrice stesse giocando coi diversi piani del fumetto: i personaggi non possono "vedere" la diversa grafia, ma noi lettori, ovviamente, sì.
    Quel che è certo è che l'autrice voleva far capire che Nana-san non è intelligentissima, e quello che, in teoria, sarebbe じ, per lei è ぢ.

    okay, allora era considerata bella e scema ^^" avevo capito!

    mi era sorto un gubbio, come disse san francesco con la mano in bocca al lupo....
     
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  12. Yupa
     
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    CITAZIONE (Deda @ 12/8/2007, 16:57)
    CITAZIONE
    Non capisco come si possa parlare di "corrosione" della grammatica.

    ah mi riferivo a casi in cui i termini stranieri diventano verbi tipo...

    sto uppando questa cosa per te (al massimo sto facendo upload - nemmeno in inglese upping e' un verbo) era questo il problema principale al quale mi riferivo, diciamo il primo e pregnange che mi venga in mente.

    La grammatica si evolve ma a volte degenera.... specie se a far parte del parlare quotidiano entrano termini che non esistono in altre lingue... come footing.
    non esiste footing in inglese... e' un termine che si sono inventati i francesi che trasformano in verbo le parole inglesi... Il faut speeder.... per esempio....

    Be', ma upload che diventa uppare o format che diventa formattare... sono cose che nel giapponese accadono abbestia, cioè a bizzeffe... da "sabotage" formano il verbo saboru, che non vuol dire "sabotare", ma "tagliare la corda da un impegno", e così via.
    Poi prendono una parola inglese, la pronunciano alla giapponese, e la abbreviano perché le parole lunghe in Giappone non piacciono.
    Esempio? "Sciopero". Inglese: strike; pronuncia giappo: sutoraiki, che poi si abbrevia in suto. E a quel punto la parola d'origine è diventata completamente irriconoscibile.
    Poi vanno ancora più in là scrivendo in kanji le parole prese dall'inglese! Oppure fanno degli strani composti pezzo di parola inglese + parola giapponese.

    E tutte queste sono degenerazioni della lingua, mutazioni o miglioramenti? Ma ha senso cercare di rispondere? In questo modo però il vocabolario giapponese, che è già uno dei più ricchi al mondo (forse il più ricco, tra l'altro formato per il 70% di termini presi di peso dal cinese) si espande costantemente, e di conseguenza anche le sfumature esprimibili.

    Alla fine gli interscambi di vocaboli e forme linguistiche, interscambi anche spericolati e discutibili, sono avvenuti per secoli tra tutte le lingue. Non vedo perché scandalizzarsene.
    Oggi abbiamo prestiti massicci dall'inglese, come nel '600 ne abbiamo avuti dal francese. Ma nessuno, oggi, a parte pochi putridi puristi, si sognerebbe di rimuovere i "francesismi" dall'italiano.

    Per questo, per me, una posizione come quella francese è un'assurdità, quella di rifiutare a tutti i costi i "barbarismi"... tanto da dire disc dur invece di hard disk o ordinateur invece di computer (però il ratòn spagnolo, per chiamare il mouse, m'è sempre piaciuto molto!).

    Riporto una citazione a memoria, forse è di Machiavelli, forse no.
    Più o meno diceva che: "una lingua forte non è quella che rifiuta i vocaboli stranieri per paura di farsi scompigliare da essi, ma quella che li accetta, li ingloba, e li scompiglia in modo da adattarli al proprio uso".
    Mi trovo in parte d'accordo. E da questo punto di vista il giapponese è una lingua molto forte, perché adatta alla sua struttura qualunque prestito straniero.
    E anche gli "italiani" formattare, resettare, ecc. mi vanno più che bene. Semmai l'italiano sta mostrando i limiti della sua scrittura, e l'incapacità da questo punto di vista di assimilare del tutto gli anglicismi. Per cui ci troviamo cose strane come "chattare" che però si legge "ciattare", o "downloadare", che però si legge "daunlodare".
    Chissà, magari col tempo il nostro sistema ortografico subirà per questo grosse modifiche... Ammenoché non siano per primi gli anglosassoni a fare una bella e razionale riforma della loro scrittura (sarebbe anche ora!).

    CITAZIONE
    Di prigrizia degli insegnanti temo!!! XDDDD almeno finche' questi saranno errori che vanno corretti quando si va in stampa, penso.

    Io credo invece che ormai diversi insegnanti ignorino parecchie delle regole ufficiali dell'italiano, specie per l'ortografia.
    A volte mi capitano in mano tesi di laurea zeppe di "orrori" di vario tipo... cose scritte magari da persone che arrivano al 110 e poi finiscono a insegnare. D'altra parte a volte anche i professori universitari si lanciano in insospettabili strafalcioni.

    CITAZIONE
    anguria pero' e' greco... e cocomero e' latino. In che dialetto sarebbe anguria?

    Il De Mauro afferma che "anguria" sarebbe settentrionale...

    CITAZIONE
    soprattutto perche' mi sono resa conto che laddove in America le opinioni dei lettori sono supportate da cognizione di causa... in italia molta gente parla e ha una forta opinione a riguardo di talune cose, senza pero' documentarsi... e questa cosa mi spaventa sommamente.

    In Italia è una malattia endemica quella di parlare di qualunque cosa come se si fosse degli esperti senza magari saperne nulla!!! :nonono: :grrr:
    Altroché 60milioni di allenatori... abbiamo 60milioni di economisti, presidenti del consiglio, architetti, sindaci, chirurgi, papi ecc. Sentire un italiano dire "preferisco non esprimermi, perché non conosco l'argomento" è una delle cosepiù difficili che ci possa essere!
    E tutti lo fanno perché, su argomenti specialistici, l'ignoranza è talmente diffusa che nessuno teme d'esser contraddetto da qualcuno che le cose le sa veramente...
    Ma di questo te ne rendi conto soltanto quando vivi all'estero per un po'...
    Be', scusate lo sfogo anti-italiano, e forse è meglio che mi fermo qui... :sweat:

    CITAZIONE
    forse e' per questo che solo il 30% degli italiani dice di cavarsela con le lingue straniere... ascoltavo radiudue l'altra mattina e, a quanto pare, siamo venuti fuori bene rispetto agli inglesi che non parlano nessun'altra lingua eccetto la loro...

    Gli inglesi possono permetterselo, perché all'estero qualcuno che parla inglese lo trovi sempre... insomma, è la lingua dominante a livello globale, e buon per loro.

    CITAZIONE
    ma se lei dice Morroidi... e loro ripetono Morroidi... lo fanno perche' la sfottono...

    Sì, la stanno sfottendo.
    E ovviamente lei, essendo un cervellone, nemmeno se ne accorge!! :gnegne: :gnegne:

    CITAZIONE
    e mi viene in mente quel famigerato Metro in titanio messo non mi ricordo in quale cassaforte in giro per il mondo...

    Sta a Sevres (si scriverà così?), nei pressi di Parigi, museo dei pesi e delle misure.
    E non è di titanio, ma di platino-iridio!! :lalala:
    Tra l'altro non è più usato da un bel po' come "metro di paragone" (di nome e di fatto), perché comunque soggetto a lievi deformazioni.

    CITAZIONE
    poi anche se introduciamo l'ora solare e quella legale e quella solare e quella legale.....

    Io tengo l'orologio fermo sull'ora solare tutto l'anno!! :lol:
    Però, per sette mesi, sposto le attività di un'ora...
     
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    Fondamentalmente sono d'accordo con quello che dice Yupa, ma anche con quello che dice Deda. Nel senso, e` vero che la lingua e` in continuo mutamento e che la sua evoluzione e` una cosa ovvia e naturale, e` vero anche pero` che la lingua scritta e`diversa dalla lingua parlata e ha un codice piu` rigido, quindi recepisce i cambiamenti molto piu` lentamente.
    Nel caso dei manga (e dei fumetti in generale) la faccenda si complica ulteriormente perche` lo scritto dovrebbe in teoria rispecchiare il parlato, e quindi bisogna mediare tra i due piani cercando un compromesso accettabile, cosa non sempre facile, anche perche` l'italiano scritto non ammette volentieri gerghi e dialetti, che invece il giapponese utilizza tranquillamente nei manga. Inoltre quando si usano forme colloquiali bisogna tenere presente la reazione del lettore per cercare di capire fino a che punto ci si puo` spingere senza essere presi per ignoranti, o se si usano parolacce quante e quali sono appropriate.
    La faccenda dei dialetti poi e` delicata anche da un altro punto di vista, per esempio chi dice "anguria" non e` detto che si renda conto che e` un uso regionale, anche perche` e` un termine molto diffuso.
    QUOTE
    anguria pero' e' greco... e cocomero e' latino. In che dialetto sarebbe anguria?

    Si usa nei dialetti settentrionali.
    Invece "pantegana" lo trovo molto piu` gratuito... (io sinceramente sapevo che fossero i topi di fogna, a Napoli le cosiddette "zoccole", che poi al giorno d'oggi molti scambino le nutrie per pantegane possibilissimo).
    QUOTE
    Io a volte ho sentito dire anche "il" rāmen.

    Ecco, me l'ero scordato! :lol:
    QUOTE
    ma, per ritornare al trasformare in un verbo qualcosa che nemmeno nella lingua oroginaria lo e', quello e' una sorta di tradimento sia della lingua di arrivo che della lingua di partenza. Credo.

    Ma Deda quando un termine entra da una lingua in un'altra non diventa un vero prestito se non tradisce un po' la lingua di partenza. Del resto il cambiamento di funzione grammaticale e` considerato uno degli indici di accettazione di un prestito in una lingua, poi ovviamente ci sono anche usi momentanei che spariscono presto.
    Per finire, in completo OT mi autocomplimento per aver tagliato il traguardo dei 400 post nonostante, non so si e` notato, non sia per nulla grafomane e
    QUOTE
    mi era sorto un gubbio, come disse san francesco con la mano in bocca al lupo....

    LOL ma questa da dove esce??

    EDIT: Yupa mi hai preceduto nella risposta, oltre che concisa sono pure lenta! :gnegne:
     
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  14. Deda
     
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    QUOTE
    Per questo, per me, una posizione come quella francese è un'assurdità, quella di rifiutare a tutti i costi i "barbarismi"... tanto da dire disc dur invece di hard disk o ordinateur invece di computer (però il ratòn spagnolo, per chiamare il mouse, m'è sempre piaciuto molto!).

    LOl vero mi ricordo di una barzelletta in tal senso... del vecchietto che aveva infilato il topo nel computer e poi chiedeva al figlio... adesso che ho attaccato il raton che ci faccio?
    XXDDDD

    anche in spagnolo il computer e' la ordinatora... o una cosa del genere (il mio spagnolo langue sigh)...

    ma non e' l'acquisizione di termini a far male alla lingua... come dicevo per me e' la degenerazione ridicola.... voglio dire e' vero che ci sono termini inglesi in giapponese ma e' anche vero che esiste un sito di Ingrisc' che prende in giro gli spellink mistakes!!! XDDD

    insomma quando il termine diventa buffo nella lingua di origine, secondo me e' un po' triste.

    io stessa parlo una cifra per inglesismi!!! e' traumatica sta cosa penso... ed e' fonte inesauribile di equivoci anche!!! ^^"

    QUOTE
    Per cui ci troviamo cose strane come "chattare" che però si legge "ciattare", o "downloadare", che però si legge "daunlodare".

    kickare... beh io comunque continuo a dire scaricare in vece di downloadare che, secondo me, oltre che cacofonico e' proprio impossibile a dirsi... ecco forse hai colto quello che volevo dire.... la mia preoccupazione sta nel fatto che la lingua ha dei limiti ad inglobare forse.... e certi termini diventano proprio stupidi e brutti.

    infatti io non ho mai colpevolizzato la lingua di origine ma quella di arrivo.... che puo' modificare quanto vuole... ma poi si trova nella cacca quando devi decidere se dire "scansire" "scansionare" "Scandire" etc etc...

    c;e; da dire che anche l'inglese ha avuto problemi col linguaggio informatico... come dicevo sono nemmeno 4 anni, penso che e' stato deciso che il plurale di mouse e' mouses (per distinguerli dai ptopi).

    QUOTE
    Chissà, magari col tempo il nostro sistema ortografico subirà per questo grosse modifiche... Ammenoché non siano per primi gli anglosassoni a fare una bella e razionale riforma della loro scrittura (sarebbe anche ora!).

    scherzi? ma se tutto il mondo parla inglese! XDDD a che pro? - questo e' quel che pensano loro.... (gli americani, ad esempio, gia' studiano le lingue a scuola e si arabattano con spagnolo e francese)

    QUOTE
    Io credo invece che ormai diversi insegnanti ignorino parecchie delle regole ufficiali dell'italiano, specie per l'ortografia.
    A volte mi capitano in mano tesi di laurea zeppe di "orrori" di vario tipo... cose scritte magari da persone che arrivano al 110 e poi finiscono a insegnare. D'altra parte a volte anche i professori universitari si lanciano in insospettabili strafalcioni.

    scusa, eh, il presidente della camera gridava La esplulgo la espulgo! XD
    ad ogni modo, si', insomma gli educatori in generale.... e la pigrizia generale dall'altra, ci fregano un po' tutti. L'italiano non e' davvero una lingua facile.

    QUOTE
    Il De Mauro afferma che "anguria" sarebbe settentrionale...

    ah bon? io ho sempre saputo fosse dal greco... nel senso anche nel centro italia si usa anguria...
    al sud iniziano diventare tutti meloni.

    QUOTE
    In Italia è una malattia endemica quella di parlare di qualunque cosa come se si fosse degli esperti senza magari saperne nulla!!!

    c'era una barzelletta che mi raccontava sempre il mio calzolaio:
    quando un tedesco non sa una cosa, la impara.
    quando un americano non sa una cosa, paga qualcuno che la sappia.
    quando un italiano non sa una cosa, la insegna.
    hahahaha

    QUOTE
    Altroché 60milioni di allenatori... abbiamo 60milioni di economisti, presidenti del consiglio, architetti, sindaci, chirurgi, papi ecc. Sentire un italiano dire "preferisco non esprimermi, perché non conosco l'argomento" è una delle cosepiù difficili che ci possa essere!

    il mio vicino che grida "cazza la randa" alla Azzurra (veeecchia imbarcazione a vela che era forse l'america's cup dell'83? boh) e non sapeva manco cosa fosse la randa.... hahahaha
    un'altra cosa che un italiano non dice mai e' "scusa".... secondo me se uno lo dice il mondo implode.

    QUOTE
    Ma di questo te ne rendi conto soltanto quando vivi all'estero per un po'...
    Be', scusate lo sfogo anti-italiano, e forse è meglio che mi fermo qui... :sweat:

    ed e' uno shock culturale immane... ti capisco guarda... il bello e' che quando lo fai notare diventi "la persona assoluta, senza elasticita' mentale" e ti arrivano dei commenti sul tuo carattere e modo di fare che "esistono" SOLO ed esclusivamente per queste persone....
    che non si rendono conto che, viste dal di fuori.... sono davvero alieni certe volte.

    QUOTE
    Gli inglesi possono permetterselo, perché all'estero qualcuno che parla inglese lo trovi sempre... insomma, è la lingua dominante a livello globale, e buon per loro.

    Il problema e' quando vai da loro e fanno finta di non capirti.... non che a londra si parli inglese.... e ti trovi a dover dare frecciatine del tipo "chiedo scusa, pensavo forse inglese ma forse parlate cockney!"

    QUOTE
    E ovviamente lei, essendo un cervellone, nemmeno se ne accorge!! :gnegne: :gnegne:

    una mente. XD
    ecco mi togli un peso... presa appresso sta stori adel tchi e del dji o come si scrive pensavo invece di aver capito tutt'altra cosa.

    QUOTE
    Sta a Sevres (si scriverà così?), nei pressi di Parigi, museo dei pesi e delle misure.
    E non è di titanio, ma di platino-iridio!! :lalala:
    Tra l'altro non è più usato da un bel po' come "metro di paragone" (di nome e di fatto), perché comunque soggetto a lievi deformazioni.

    quello la', parlay!!!!
    bravo....
    non mi veniva in mente il nome del metallo... lo penso giusto (sistematicamente penso al guggenheim tutto in titanio... e invece e' platino... ovvio!!!) ma sono rincombambita... sara' stato il terzo ghiacciolo ad essere di troppo?

    QUOTE
    o tengo l'orologio fermo sull'ora solare tutto l'anno!! :lol:
    Però, per sette mesi, sposto le attività di un'ora...

    Io mi affido al computer.
    anche perche' quando stavo in America era un casino... la' il cambio avviene con una settimana di differenza... per cui c'erano periodo dell'anno in cui la differenza oraria con i miei era 10 ore anziche' 9....

    e mia madre mi diceva: non ti dimenticare di cambiare l'orologio...
    io lo facevo e il giorno dopo perdevo il treno.
    e quindi non mi sono piu' fidata di lei ma del computer e bom.
     
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  15. Misato-san (AYW)
     
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    CITAZIONE (Yupa @ 10/8/2007, 11:51)
    CITAZIONE
    Trovo sinceramente scandaloso che le regole della grammatica della mia lingua debbano essere adeguate all'ignoranza di chi mi sta attorno.

    Sì, ma questo a me sembra un po' l'atteggiamento di un astronomo che un giorno scopre dei pianeti che si muovono diversamente da quanto prevedono le teorie... e invece di rimboccarsi le maniche per riscrivere le teorie comincia a lamentarsi che quei pianeti "stanno sbagliando"! :sweat:

    rispondo solo a questo perche' dopo una cosa che ho visto stasera non ho sinceramente voglia di stare a polemizzare (nella fattispecie, c'e' gente ITALIANA che scrive "ho" verbo avere con l'accento e fa altri errori analoghi... sono spaventatissima :shock: )...

    L'astronomo che scopre che la terra gira attorno al sole e' un conto, l'italiano che a scuola era attento a lezione ed e' in grado di scrivere una frase che necessita di un complemento di luogo senza h messe li' per misteriosi motivi e' un discorso ben diverso.
    Direi che e' una questione di preservazione della lingua... io sono per il difenderla da chi la scempia con la sua ignoranza, non riesco a pensarla diversamente su questo punto, perche' le regole servono a mettere ordine, da che mondo e' mondo... se le ignoriamo perche' durante le lezioni di grammatica troviamo piu' interessante fare le parole crociate o scrivere incomprensibili sms dovremmo dare la testa al muro, non fare applausi e aspettarci che il mondo si adegui al nostro schifido modo di fare.

    Mi spiace, ma quando ho letto "Hò fatto questo" ho tirato un urlo di SCHIFO, quando leggo "stò facendo qualcosa" come errore sistematico tiro un urlo di schifo... e non me ne vergogno.
     
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242 replies since 9/5/2006, 19:50   6085 views
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