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Traduzioni & Adattamenti

nel caso qualcosa non ci "suonasse" corretto XD

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  1. Anelith
     
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    Misato, sono totalmente d'accordo!! ^^

    La cosa terribile, poi, è che il fior fiore della società NON sa scrivere in italiano. Un esempio stupido... il giornale.
    Io posso capire un errore ogni tanto, di disattenzione o di battitura... ma non il verbo avere scritto "O" senza l'h per tre volte nello stesso reportage!

    Oppure i politici, che dovrebbero esserci di esempio, che non fanno un congiuntivo giusto nemmeno a pagarli oro!! O.O

    E la cosa poi si vede anche sui manga... non ricordo che manga leggevo l'altro giorno, dove ho letto un "stò"... proprio come dici tu, Misato...

    Son rimasta sconvolta. O.O

    (Comunque c'è molto dialetto negli errori di grammatica che si fanno... io vedo, per esempio, dalle nostri parti: in Friuli moltissimi dicono coRtello invece di coltello -da "curtis" in friulano-, per dirne una... ma ce ne sono tanti altri... per non parlare poi dell'invenzione di un vocabolario tecnico friulano... per potersi esprimere in friulano anche quando si parla di alta tecnologia.... ma a che serve??? O.O)

    Okay... ho divagato un po', scusate... ma l'Italiano, con la I maiuscola, per me è sacro... U.U
     
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  2. Alessia-chan
     
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    lol io ne avrei un altra! certe pensate di sostituire il dialetto giappones del Kansai con il dialetto Napoletano! ma questi si fumano le canne triple mentre traducono o sono seriamente convinti di fare un lavoro professionale? è così difficile fare come fanno le casi editrici americane e co , cioè mettere alla fine del manga delle note che spieghino certi significati! ad esempio potevano benissimo lasciare la traduzione originale e spiegare in nota che il in Giappone come in Italia ci sono anche i dialetti :P ma .....che ci si può aspettare di buono dalla planet manga dopo tutto?
     
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  3. Deda
     
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    beh da un punto di vista di similitudini... dialetto è uno e dialetto è l'altro.... potrà non piacere ma il taduttore ha fatto fede anche alla lingua di arrivo e non solo alla lingua di partenza... molte persone pensano che essere fedeli il più possibile alla lingua di partenza (giapponese, inglese e turco ottomanno) sia indispensabile e che le note siano la soluzione migliore.... di fatto La nota è la sconfitta del traduttore......

    e comunque nei manga americani non è vero che metton o le note lasciando intoccato il testo originale... ci piazzono il dialetto del sud, il texano stretto lo fanno anche in Francia di mettere i dialetti... oh e l'ho visto fare anche a Shoujomagic... quando traduceva zekkare... gaku parlavo un misto di spanglish che si parla al confine col messico!

    perché rinnegare il dialetto italiano a favore di un dialetto straniero?.... non è che l'osakaben sia tanto meno dialettale del napoletano? è una lingua completamente diversa dal giapponese parlato a tokyo....

    magari usare il dialetto per intero non funziona, perché al nord non lo capiscono (e viceversa al sud non capiscono i dialetti del nord)... ma dei dialetti non bisogna vergognarsi, vanno preservati! Ne abbiamo tanti quanti ce ne sono in India manca un po' e peraltro alcuni sono davvero molto belli!

     
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  4. Alessia-chan
     
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    beh deda devi ammettere che se prendi l'edizione americana di un manga che c'è anche in italia e le confronti, quando arrivi alla fine del manga hai capito e APPROFONIDITO molte più cose col manga americano, leggendo le note del traduttore! sarà anche come dici tu una "sconfitta" ma è un grande aiuto per imparare cose nuove! io penso che i manga possono anche essere educativi su una cultura, quindi perchè nascondere le informazioni sul paese di provenienza del suddetto manga!? si mi ricordo di Zettai Karenshi e del dialetto americano del venditore di Fidanzati XDDDDD era assurdo, e capivo una frase ogni 10 !Non dico che li odiai per questo, :sniff: ma di certo mi resero difficile capire bene il capitolo XDDDD ci voleva un Proofreader a sistemare un po' quella grammatica dialettale(anche se è ovvio che lo hanno fatto di proposito)

    riguardo al dialetto napoletano, non che abbia niente contro ciò, anzi nel giusto contesto è bello, ma trovarlo in un manga è stato piuttosto patetico! :nonono:
     
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  5. Juno Loire
     
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    CITAZIONE (Deda @ 10/12/2007, 09:30)
    partenza (giapponese, inglese e turco ottomanno) sia indispensabile e che le note siano la soluzione migliore.... di fatto La nota è la sconfitta del traduttore......

    ...

    magari usare il dialetto per intero non funziona, perché al nord non lo capiscono (e viceversa al sud non capiscono i dialetti del nord)... ma dei dialetti non bisogna vergognarsi, vanno preservati! Ne abbiamo tanti quanti ce ne sono in India manca un po' e peraltro alcuni sono davvero molto belli!

    Dunque, la questione dei dialetti e' forse una delle piu' grosse controversie che ci sono tra i traduttori. Io sono di quelle che certe cose le lasciano 'intonse' mettendo la nota, oppure le traducono in italiano e basta.
    E la sconfitta e' fino ad un certo punto...il difficile e' capire quale dialetto si adatti meglio a quello presente in origine. Non e' che si pesca un dialetto a caso e si infila nel libro/manga. Ma visto che questo lavoro non lo fa praticamente nessuno, allora sarebbe davvero meglio tradurre in italiano e magari mettere come nota "la persona parla nel tot dialetto in originale".
    Sinceramente a me non piacerebbe vedere un giapponese del Kansai che parla napoletano, piu' che altro perche' mi 'stonerebbe' nel contesto.

    Andando un secondo OT: ho assistito alla resa del traduttore americano di Camilleri (di Montalbano, in particolare) che ha rinunciato a tradurre il libro usando degli slang perche' non avrebbero comunque avuto nulla a che vedere con l'originale parlata siciliana del commissario ^^ Ha preferito l'inglese 'pulito'.

    Verissimo che gli americani infilano lo slang dove gli capita, ma perche' dobbiamo sempre copiare le loro brutte abitudini? In questi casi preferisco la nota di traduzione ^^
    E non perche' non ami i dialetti, anzi! Io per prima quando posso mi faccio insegnare qualche parola in dialetto arcaico :corre:
     
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  6. Deda
     
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    Onestamente... solo nelle edizioni del rey... viz se ne frega e tokyopop non pensa nemmeno siano necessarie certe accortezze e super adattano tutto all'americano che più americano non si può (non ci dimentichiamo che in ayashi no ceres la protagonista dice di essere la JLo della sua scuola XDD)
    Ma le note sono circa... termini usati nel fumetto...ad esempio... in sugar sugar rune ci sono un sacco di note sui nomi degli incantesimi... che sono in francese, lingua che gli americani non parlano e non capiscono.... ma che magari per noi europei sono inutili perché il francese è una lingua romanza e la capiamo....
    ci sono note che ti spiegano cosa sono boke e tsukommi,
    note che ti spiegano il nome dei cibi e come sono fatti.... Sono note culturali, non sono note che lasciano invariato il termine e poi te lo spiegano infondo... il termine è al 90% tradotto a meno che non sia un nome di marca o roba del genere....

    sono note che ci sono anche in molti manga italiani che portano note culturali infondo o piccole noticine nel mezzo.... (bokura ga ita aveva le note culturali sullo yukata e altre cose del genere, ad esempio)

    ecco magari la star mette note sbagliate confondendo amuro rei con amuro namie... questo sì..... però io ho visto sempre note (anche perse lungo i margini delle vignette e le devi cercare XDDD) anche nei fumetti italiani soprattutto note culturali. Non note di traduzione. Sarebbe poco professionale mettere note di traduzione.

    es. chaumière.... è un tipo di capanna col tetto di paglia che in italiano non esiste.... il traduttore nel testo mette, la capanna, poi aggiunge la nota culturale infondo... ma non lascia il termine chaumière e via... altrimenti uno mentre legge non capisce la frase lì per lì.... specie se non c'è il visivo ad aiutare (se mi dici "la chaumière è là" io dico la che? XDD se dici metto lo yukata e indossi un vestito io penso... deve essere sto robo qua). deve interrompere la lettura per andarsi a leggere la nota e quando torna... ha perso la concentrazione... quindi uno trova una similitudine... rende la lettura scorrevole... e poi aggiunge le note culturali (la del rey mette note all'inizio del volume per senpai, kohai, san, sama, kun e chan.... per evitare questo problema)....

    ma questo non è il primo caso di dialetto di cui si parla o che si nota in italiano per rifare un dialetto giapponese... e in americano.... tutti o il 90% dei dialetti giapponesi sono riportati in dialetto del sud.... anche basara ha un personaggio che parla in texano...
    in hot gimmick parlano tutti solo californiano!

    in Fake parlavano tutti il newyorkese.... (eer tranne qualche errore perché dude è californiano, un newyorkese usa Buddy)....

    ma tutto portano la nota dicendo.... parla il dialetto del kansai.... mi stai dicendo che il fumetto italiano non ha riportato una nota dicendo: i due tizi parlano il campano perché in originale usano un dialetto del kansai?
     
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  7. Emi-chan81
     
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    Non ho letto il manga in questione, ma personalmente non adopererei un dialetto italiano "stretto" in una traduzione. Piuttosto tradurrei il dialogo attribuendogli una sfumatura dialettale e inserendo una nota a margine del tipo "I dialoghi originali sono scritti in dialetto del Kansai": l'immaginazione uditiva del lettore farà il resto. Coltivare l'uso del dialetto italiano è giusto, ma non quando si traduce da una lingua straniera, a mio parere: in quel caso meglio limitarsi alle inflessioni regionali. Secondo me la nota a margine è la sconfitta del traduttore solo quando questi è costretto a lasciare il termine, o l'espressione, nella lingua di partenza: quando si è trovato un equivalente italiano adeguato è giusto inserire una nota per spiegare come si sia arrivati ad una determinata scelta. Mi è capitato di dover tradurre creepers jeepers come "diavoletti da operetta" e nuttier than a bowl of pistachios come "più pazza di una maionese impazzita" ma mi sono premurata di far conoscere al lettore l'espressione originale.
     
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  8. Deda
     
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    infatti era proprio quello che intendevo dire io....

    io non so se abbiano adottato il dialetto stretto... loro parlano di napoletano.... il napoletano stretto è anche difficile da scrivere!

    io mi auguro che il dialetto avesse accezioni campane, non è che mettono due a parlare come eduardo de filippo "saria o nun saria, ca' sta o fatto"..... anche perché il 90% della popolazione italiana non lo capirebbe.

    è per questo che chiedo.... davvero non c'era la nota che spiegava che sti due parlavano dialetto del kansai? e davvero questi parlavano dialetto stretto?

    perché non è il primo caso di accezione dialettale.... io ho trovato gente che parla umbro, simil romano, di tutto di più.... e come dicevo ho trovato questi tipi di adattamenti anche nei manga americani e francesi e non tutti con la nota - quindi un po' te li devi cercare te come il caso delle pantegane che, per quanto mi dicano essere italiano, era comunque una cosa "nordica" XDDD (da me quei robi là si chiamano nutrie perché non penso siano dei meri ratti).... ecco quando mettono pantegane e poi non mi mettono la nota io devo andarmi a cercare su internet le pantegane!
    SPOILER (click to view)
    anche perché sul diario etimologico me lo dava come termine di origine veneziana, ripreso dal latino O_Oe sul mio dizionario non c'era mica!
    e anche internet... come metto pantegante vien su Venezia....

    e secondo me sono le zoccole di canale che c'hanno là.... cioè nutrie grosse come gatti coi codoni da 20 centimentri che si mettono un ratto sotto lo corcano di mazzate e se lo pappano a colaziun!
     
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  9. Juno Loire
     
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    CITAZIONE (Deda @ 10/12/2007, 10:59)
    es. chaumière.... è un tipo di capanna col tetto di paglia che in italiano non esiste.... il traduttore nel testo mette, la capanna, poi aggiunge la nota culturale infondo... ma non lascia il termine chaumière e via... altrimenti uno mentre legge non capisce la frase lì per lì.... specie se non c'è il visivo ad aiutare (se mi dici "la chaumière è là" io dico la che? XDD se dici metto lo yukata e indossi un vestito io penso... deve essere sto robo qua). deve interrompere la lettura per andarsi a leggere la nota e quando torna... ha perso la concentrazione... quindi uno trova una similitudine... rende la lettura scorrevole... e poi aggiunge le note culturali (la del rey mette note all'inizio del volume per senpai, kohai, san, sama, kun e chan.... per evitare questo problema)....

    Esattamente! questa secondo me resta la soluzione che tutti gli editori dovrbbero adottare. Cioe' trovare il sinonimo piu' vicino all'originale e aggiungere la nota culturale ^^

    Il fumetto col dialetto del kansai non l'ho letto, quindi non so °°
    Il napoletano antico...eh, altro che scriverlo XD
    Non si capisce niente se lo senti parlare XD

    Oh Deda, mi sono accorta ora dello spostamento di topic. Scusami, mi sa che il mio post e' finito pure nel thread problematiche ._.
     
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  10. Deda
     
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    vero? lo penso pure io... ma penso che cercare di ... gerghizzare (non si dice lo so) possa forse aiutare a comprendere un po'.... e creare magari la comicità....

    a volte tradurre con l'italiano pulito funziona e no funziona... ti faccio un esempio... lovecon, in italiano, a me non fa ridere... e allora me lo sto prendendo in francese LOL

    a parte il fatto che essendo un'altra lingua mi lascia quel senso esotico... ma poi perché quanto ad argot il francese ha delle espressioni davvero stupende.... come per dire... qualcosa non va... dicono c'è qualcosa che suona (a campana)! XDDD

    solo che non dicono quelque chose... qualcosa ma... truc... un robo...
    e quindi viene fuori il y à un truc qui cloche! che è uno scompiscio!

    io dico gerghizzare okay, basta non andare troppo nello specifico dialettale e magari cercare espressioni buffe...
    come "hai un sanpietrino al posto del cuore"... insomma... sono il corrispettivo di talune espressioni idiomatiche intraducibili, sono buffe... non sono del tutto incomprensibili anche se di natura regionale... ci piazzi la nota... e fai ridere due volte bom!

    QUOTE
    Oh Deda, mi sono accorta ora dello spostamento di topic. Scusami, mi sa che il mio post e' finito pure nel thread problematiche ._.

    no worries..... tutto fatto! XDDD
     
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  11. Alessia-chan
     
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    allora io e te siamo d'accordo deda XD perchè sono d'accordo con te sul tradurre la parola e mettere una nota culturale! ^-^ Certo devo ammettere che certi termini a volte quando li traduco(soprattutto dal jap all'italiano) mi suonano orridi! >_< Perchè penso in primo luogo all'intonazione con cui immagino il personaggio abbia detto quella parola!
    ti faccio un esempio + elementare che esista:

    Gomen Gomen.

    è la parola + semplice che esista, e probabilmente tutti sanno che vuol dire (XD) ma penso all'intonazione! Quando tradotta in "Scusa Scusa" non vi suona orribile? cioè mentre leggo un manga, io non so voi, ma mi immagino il personaggio pronunciare quelle parole! "Gomen Gomen" suona troppo bene pronunciato con l'accento alla giapponese *-* quasi come "Sì Sì, Mi Spiace" e manifesta anche un lato di perplessità e di poca importanza al significato di scusa! Non so quanti di voi capiscono cosa intendo (se avete sentito un giapponese dire queste parole dovreste saperlo) XD

    ne conosco un sacco di parole di cui una traduzione che si addica perfettamente non c'è (es. "Papa-ttara! ", "saa...", "nee, nee...", "kanaa...?", "ochibi-chan")

    Ok, il succo di tutto ciò è: a volte certe parole fosse per me non le tradurrei perchè suonano troppo male in traduzione e non hanno la stessa enfasi! ( non parlo solo di "da giapponese a italiano" ma vale lo stesso discordo per "da inglese a italiano")

    Per non parlare dei famosi -chan, -san, -sama e co!...... perchè in italia non vengono tradotti? ^-^
     
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  12. Deda
     
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    il peggio non è non tradurre o non mettere i suffissi... io trovo il peggio sia quando si passa a chiamare qualcuno col nome proprio invece che col cognome.

    i problemi che ti poni tu si pongono con qualunque lingua...
    tuttavia si pongono perché ti ci devi proprio applicare su un attimo e lì per lì hai il cervello puntato alla lingua di partenza e non ti viene in mente il corrispettivo italiano...
    ad esempio gli yeah, well, sure, etc etc... anch'essi con intonazione... certe volte mi mettono il panico... eppure anche noi abbiamo... beh, già.. vabbé, come no, eeeeh, ti pare.... e tanti e tanti altri modi di dire che si possono adattare all'intonazione più di quanto non possa fare la traduzione letterale... anche l'interpretazione del tono fa parte della traduzione.
     
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  13. Alessia-chan
     
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    penso che per i giapponesi sia la cosa più importante^^ chiamare per cognome e usare l'onorifico sono le due cose + importanti! perchè si deve essere rispettosi nel rapportarsi! Omettere gli onorifici e chiamare per nome significa cancellare la cultura giapponese! Il "Tenee kei" con il quale ti rivolgi a una persona che sta al di sopra di te! Usare una forma casual con un giapponese risulta molto scortese e ciò potrebbe determinare il rapporto futuro con quella persona (e in questo caso parlo a livello professionale)
    -san, -chan , -sama e co non sono stupidate inventate così per rendere + complicato ma sono forme di rispetto, appunto "onorifici"....detesto il fatto che in italia vengano omesse totalmente :( Non sono neppure sicura se nelle traduzioni italiane lasciano Senpai e Sensei ...
    Oltretutto omettendo gli onorifici certe volte i traduttori sono COSTRETTI a mettere il nome al posto del cognome (ricordate il famoso "son-kun" in dragonball che è sempre stato sostituito da Goku ? =.=;;; )

    oh beh è una causa persa in partenza....
     
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  14. Emi-chan81
     
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    Io ho sentito dire spesso "Scusa-scusa" o "Scusamiscusamiscusami" perciò non avrei alcun problema a tradurre anche così gomen: la traduzione dipenderà dal contesto, ma credo che si possano trovare degli equivalenti italiani. Per quanto riguarda i suffissi, può sembrare strano ma per me il più difficile è -chan: il -sama e il -dono possono essere tradotti in mille modi, il -san e il -kun possono essere tradotti ma anche no, se si fa attenzione a rendere la giusta atmosfera della conversazione (adattatori come Nino Giordano ci riescono bene, altri decisamente no), ma il -chan adoperato disinvoltamente tra amiche come lo tradurreste? Io lo lascerei, ma a quel punto si porrebbe il problema "perché il -chan sì e gli altri no?". Quello che non sopporto proprio è l'eliminazione di ogni suffisso senza che se ne avverta un'eco nei dialoghi italiani, ad esempio Rin in Inuyasha che dice "Ehi, Sesshomaru" al posto di "Eto...Sesshomaru-sama...". In Keroro, poi, tutti i Fuyuki-dono, Natsumi-dono eccetera (che i traduttori dell'anime avevano voluto rendere con "Mister" e "Lady") sono stati tagliati per ragioni di spazio (non sono d'accordo, ma pazienza), e anche i Momocchi o Nacchi di Tamama dopo il primo numero sono diventati "Momoka" e "Natsumi". Ecco, questa è un'altra cosa che mi fa arrabbiare: scegliete una linea d'azione e mantenetela, oppure se vi siete resi conto di un errore correggetelo una volta per tutte: in Fruits Basket abbiamo visto suffissi che andavano e venivano da un numero all'altro, Ha-san tradotto come Hato, Ha, Ha-san, Shigure-san come Signor Shigure, Shigure (con passaggio dal lei al tu), Gure-nii come Fratello Shigure, Fratellone Shigure, Fratello Gure, Fratellone Gure, Gure-nii, Gure-ni...
     
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  15. Alessia-chan
     
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    lo so che gomen gomen è tradotto come scusa scusa, ma suona orribile paragonato a come suona gomen gomen (sarà per la N finale che si lega bene, ma quel "men" immaginatelo intonato...beh non riesco a spiegarlo XD dovresti avermi davanti e vedere i miei gesti per capire XD LOL)

    io voglio gli onorifici a prescindere perchè oltre ad essere essenziali e utili (ti fanno capire il grado di parentela che c'è tra bi personaggi) e inoltre alcuni suonanon molto belli ^__^

    es stupido: sailor moon XD
    Usa-ko e Mamo-chan...nella versione italiana si sono mai sentiti ? nella versione jap sono dolcissimi e fanno proprio pensare a due innamorati!

    inoltre appunto come dicevi tu il -CHI che altro non è che abbreviazione / vezzegiativo di -CHAN! con gli onorifici si può giocare su come suona la parola!

    Ultima cosa che odio anche è TRADURRE letteralmente un nome jap in un altra lingua.

    es. (ce ne sarebbero infiniti ma mi limito ai 2 casi + esemplificativi)
    sailormoon: usagi=bunny =_=
    tokyo mew mew: ichigo=strawberry (che poi perchè in inglese? ...lol...lo sapevate che sarebbe suonato ridicolo tradotto come fragola eh? mediaset =.=)

    ovviamente non dimentichiamo il cambiare un nome giapponese e renderlo americanizzato: minto= mina, lettuce=lory and so on XD lol

    ma ci sono talmente tante cose di cui sono scontenta che come ho detto sembra tutta una causa persa in partenza =.=
     
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242 replies since 9/5/2006, 19:50   6083 views
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